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Andrà tutto bene

Se ripenso a me bambina mi vedo paffuta, disorientata ed impaurita, ma consapevole.

Ricordo una sera estiva in cui mia madre era preoccupata per la macchina parcheggiata all’aperto perché stava per arrivare il temporale. C’era un vento fortissimo ed io uscì in giardino a guardare il cielo, ero agitata e mi ricordo che nonostante avessi circa tra gli 8 e i 10 anni, già immaginavo che per quel temporale saremmo morti tutti. Non conoscevo la morte, eppure, già la vivevo. Mi misi a far disegni per tutti come fossero biglietti d’addio e poi ricordo che salutai per circa 10 minuti una viola. Ora a leggere il nome di questo blog un po’ sorrido, ma è tutto vero. Mia nonna amava ed ama i fiori ed il mio giardino, come casa mia, ne era stracolmi. Comunque sia, io non so perché, ma mi abbassai e salutai questa viola come fosse la mia migliore amica e poi rientrai prima che un temporale da niente, che durò all’incirca 20 minuti, si abbattè su di noi con un acquazzone qualsiasi. Nemmeno un po’ di grandine.

Sono passati circa 15 anni da questo momento pressoché insignificante eppure mi è rimasto dentro. Ve lo racconto perché a volte mi guardo intorno e vedo molte persone esattamente come ero io: disorientate ed impaurite, ma consapevoli di ciò che ci circonda, dei sentimenti, delle sensazioni, della vita. A volte prima di dormire penso: “Era questo il futuro che tanto ti spaventava?” e lo chiedo sia alla me ancora accovacciata su una violetta qualsiasi, sia alla me di ieri che guarda e progetta la propria vita giorno per giorno.

Noi donne siamo state abituate ad amare inconsapevolmente ed incondizionatamente tutto ciò che ci tocca il cuore. Forse lo abbiamo anche di natura, ma di sicuro fin da quando siamo piccole, ci hanno insegnato a prenderci cura dell’altro a costo di mettere da parte ciò che siamo e sentiamo davvero. Affrontiamo situazioni surreali e diciamocelo, abbiamo una forza emotiva e mentale imparagonabile. Una capacità di adattamento inconscia che a volte mi spaventa. Eppure questo viene talvolta “usato” da noi, dagli uomini, dalla società stessa, per sopportare delle situazioni che non sarebbe nemmeno giusto vivere. Se rivolgessimo questo amore verso noi stesse e non più verso gli altri, cosa succederebbe? Io credo che ribalteremmo totalmente il mondo. Siamo di più di una relazione malsana, di una moglie, di una figlia pettinata e sistemata, di una fidanzata o di una casalinga scontenta.

Il mio futuro è pieno di viole di marzo, di progetti, di amore e di bambini, ma soprattutto di me. Di una me non più persa e impaurita, ma di una donna esclusivamente consapevole delle proprie mancanze e delle proprie potenzialità. Andrà tutto fottutamente bene perché andrà esattamente come deciderò io di farla andare. Non avrò bisogno di un marito o di un figlio per identificarmi in qualcosa di giusto, loro ci saranno perché io li vorrò e li amerò incondizionatamente come è per mia natura, ma sarò io a scegliere. Al contempo amerò da morire andare al lavoro per resto della mia vita, imponendomi quando non sarò pagata tanto quanto i miei colleghi uomini. Non mi ritroverò in relazioni malsane perché le stopperò sul nascere, e sarò libera. Sarò per sempre libera perché prima vengo io. Siate consapevoli delle vostre capacità. Non identificatevi in un solo stigma e non abbiate paura del tempo, siate piuttosto padrone del vostro destino.

violette di montagna

Potessi tornare dalla mia viola le direi che andrà tutto bene, che è solo un temporale e che io mi prenderò cura di lei, perché sono molto più forte di un acquazzone qualsiasi.

Buonanotte, 01:12

A.M

violedimarzo

violedimarzo

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