Parlare della propria vagina e dei problemi ad essa connessi, si sa spesso è una cosa imbarazzante a causa dei taboo e della disinformazione si affrontano questo tipo di problemi (perfettamente normali e più comuni di quello che pensate) con vergogna e disagio.
Ecco come riconoscerle e affrontarle con serenità
Le infezioni vaginali sono causate da microrganismi e principalmente da batteri e funghi.
Le infezioni batteriche e fungine ( o micotiche ) sono le più comuni, possono anche essere descritte con i nomi di ‘vaginosi’ o ‘vaginite’, con vaginosi si intendono quelle infezione in cui non è in atto un processo infiammatorio, con vaginite invece si ha la presenza di infiammazione.
La candida
Il termine candida viene comunemente utilizzato come sinonimo di candidosi o candidiasi, un’infezione causata da un fungo. La grande maggioranza delle candidosi è causata dalla Candida albicans, che abita normalmente sulle mucose genitali, nel cavo orale e nell’intestino.
La Candida albicans è un fungo (o micete) della famiglia dei saccaromiceti, importante nei processi di digestione degli zuccheri, in grado di replicarsi dando luogo a colonie.
La Candida colonizza normalmente il cavo orale, la porzione terminale dell’intestino e della vagina, senza dare sintomi o lesioni rilevanti poiché opportunamente controllata dal sistema immunitario e dalla presenza dei lattobacilli nelle mucose. Resta normalmente latente e si scatena non appena gli altri microrganismi e/o le difese organiche si indeboliscono.
Ci sono infatti alcune condizioni che portano ad alterazione del microambiente della mucosa, quali terapia antibiotica prolungata, uso eccessivo di detergenti o deodoranti intimi, situazioni di stress o alterazioni metaboliche (diabete mellito).
In queste condizioni la Candida può crescere in maniera incontrollata, dando luogo ad evidenti lesioni biancastre con prurito o irritazione a livello del cavo orale (Mughetto), della vagina (Candidiasi vaginale), raramente del pene, o a sintomi intestinali (gonfiore e disturbi della digestione).
Quando la Candida colpisce la vagina provoca una forma di vaginite chiamata candidosi vaginale.
Nel 90% dei casi circa si manifesta con un prurito di diversa intensità, che può accompagnarsi a bruciore, difficoltà o aumento dello stimolo a urinare e dolore durante il rapporto sessuale.
Tutta la zona genitale può essere interessata da eritema, fino alla zona perianale.
A volte possono esserci perdite bianco-giallastro (leucorrea) dense, ma generalmente non maleodoranti.
La trasmissione della candida può avvenire tramite l’uso condiviso di materiale intimo come asciugamani o biancheria, usato da persone infette.
La trasmissione sessuale è poco significativa rispetto ad altre forme di infezioni genitali. Le persone maggiormente esposte esposte sono quelle sottoposte a stress, i diabetici, o coloro che assumono in modo protratto antibiotici e corticosteroidi che alterano la normale flora batterica.
In generale, tutte le situazioni o malattie che debilitano l’organismo o abbassano le difese immunitarie possono predisporre alla candidosi.
In presenza di lesioni biancastre con o senza sintomi locali occorre una visita di controllo presso il medico di base o il medico specialista (dermatologo, ginecologo), che effettuerà la diagnosi in base all’osservazione delle lesioni ed all’identificazione del fungo in microscopia ottica o mediante esame colturale da tampone.
La candidosi può provocare un gran fastidio, ma nella maggior parte dei casi è una patologia che si risolve con semplici cure e i sintomi migliorano nel giro di qualche giorno.
La Vaginosi Batterica
Meno conosciuta e quindi spesso trascurata è la Vaginosi Batterica.
La vaginosi batterica è la vaginite infettiva più diffusa,la causa resta però sconosciuta.
Patogeni anaerobi crescono eccessivamente (comprendono Prevotella sp, Peptostreptococcus sp, Gardnerella vaginalis, Mobiluncus sp, e Mycoplasma hominis) e, aumentano la concentrazione da 10 a 100 volte e sostituiscono i lattobacilli normalmente protettivi.
I fattori di rischio per la vaginosi batterica comprendono quelli per le malattie a trasmissione sessuale. Nelle donne che hanno rapporti sessuali con le donne, il rischio aumenta con l’aumentare del numero di partner sessuali. Tuttavia, la vaginosi batterica può presentarsi nelle donne vergini, e il trattamento del partner sessuale maschile non sembra avere effetto sull’incidenza nelle donne eterosessuali sessualmente attive. Anche l’uso di dispositivi intrauterini è un fattore di rischio.
Le vaginosi batteriche sembrano aumentare il rischio di malattia infiammatoria pelvica, di endometrite post-aborto e endometrite post-partum, infezione post-isterectomia del fornice vaginale, corioamnionite, rottura prematura delle membrane, travaglio prematuro e nascita pretermine.
Le secrezioni vaginali sono maleodoranti, grigiastre, e sottili. Generalmente è presente odore amminico (di pesce), che spesso diventa molto forte quando si verifica un’alcalinizzazione delle perdite, dopo il coito e le mestruazioni. Prurito, irritazione, eritema ed edema non sono frequenti.
Ovviamente se pensate di avere un problema non ignoratelo mai, non è più imbarazzante di avere un mal di testa, è il nostro corpo e purtroppo non è sempre tutto perfetto quindi bisogna prendersene cura.
Andate da un ginecologo o da una ginecologa se vi sentite più a vostro agio, andare in farmacia e spiegate i vostri sintomi se non siete sicure e vi indicherà cosa fare, consultate il vostro medico di base ma mai e poi mai ignorate il vostro corpo.
G. Minardo Studentessa di Farmacia Industriale, Fonti Manuale di Ginecologia e Ostetricia Bolis