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Dentro le mura di casa tua

Pic via @pinterest

La violenza domestica è:

“Ogni tipo di violenza fisica, psichica, economica e sessuale all’interno di una relazione affettiva o di una relazione di tale tipo passata. La violenza domestica viene agita prevalentemente dagli uomini contro le donne e si svolge soprattutto tra le mura domestiche, nell’ambito ritenuto più sicuro. Nella definizione di violenza domestica sono comprese molteplici e variegate azioni e comportamenti che mirano tutti all’ affermazione del potere e del controllo sull’altra persona, sul suo agire e pensare.”

La violenza di genere non si limita solo agli abusi fisici ma può anche essere verbale, emotiva, psicologica, finanziaria e sessuale.

La violenza non si manifesta sempre apertamente, è spesso subdola e generalmente segue un ciclo chiamato “spirale della violenza”.

La fase iniziale è d’intimidazione, in cui il tuo partner fa di tutto perché tu viva in uno stato costante di paura, minacciando anche di lasciarti se non fai ciò che dice ed è spesso confusa per “gelosia”.

Segue poi un periodo d’isolamento in cui, a seguito delle sue continue richieste e lamentele, è possibile che si tenda ad isolarsi dal resto del mondo, dalla famiglia, dagli amici, dai colleghi di lavoro. Si verifica quindi una crescita della tensione all’interno della relazione in cui lui tenderà alla tua svalorizzazione: l’apice della violenza psicologica. Questa fase è caratterizzata dalla volontà di sminuirti, mortificarti e insultarti. Nonostante tu cerchi di reprimere i tuoi bisogni evitando situazioni conflittuali che possano infastidire il tuo compagno, lui troverà sempre una scusa per umiliarti e farti sentire incapace.

È possibile che metta in atto anche comportamenti di segregazione, con i quali cercherà di allontanarti ulteriormente da tutti i tuoi contatti, privandoti anche di quelli casuali (ad esempio ti chiederà di non lavorare più o di non parlare più con i vicini).
Alla violenza psicologica segue e/o si può accompagnare la violenza fisica e la violenza sessuale. Alle escalation di violenza seguono poi quasi sempre delle false riappacificazioni, momenti di pentimento in cui il carnefice sembra tornare quello di cui ci si era innamorate tempo prima. A volte anche i familiari e gli amici fanno pressione affinché si perdoni il partner e gli si conceda un’altra chance. Nel caso in cui ci siano figli all’interno della relazione, può accadere che questi vengano utilizzati come arma di ricatto (ricatto sui figli). L’uomo fa leva sui figli, per esempio minacciando di toglierteli qualora non torni ad essere più accondiscendente.

Ma la vera violenza la subiscono proprio loro : i figli.

I figli che non hanno chiesto di venire al mondo, che si sono trovati catapultati in questa vita, quei figli che rimarranno segnati per sempre da quelle urla, che vivranno sempre nella paura quando sentiranno un tono più alto del solito. Quei figli che saranno degli adulti con dei problemi veri un giorno e loro non hanno chiesto niente di tutto questo. Per il loro bene sarebbe bastato solo un po’ di coraggio.

Non rimanete con i vostri compagni, mariti o fidanzati violenti per il bene dei vostri figli perché in quel modo sarete voi le prime a fare loro del male. Un male silenzioso che si insedierà dentro di loro e non andrà più via e un giorno quei figli che non avete protetto da quel male penseranno che un po’ i loro carnefici siete stati anche voi.

Essere un bambino vissuto in una condizione di violenza domestica per gran parte dell’infanzia non è facile. Immaginate cosa voglia dire per un piccolo essere mettere tutta la propria forza per coprirsi le orecchie, immaginate la vergogna di essere guardati con pena dagli altri, immaginare l’imbarazzo di doversi nascondere quando uno degli episodi sfocia in qualcosa di serio e casa tua è invasa da estranei e carabinieri.

L’imbarazzo, la vergogna, la paura di non essere abbastanza mai nella vita accompagneranno quel piccolo essere ogni giorno, anche quando diventato grande scapperà via da quell’incubo che è stata la sua vita senza guardarsi indietro e cercherà, magari quando si troverà a parlare con gli amici o vivrà la vita che ha costruito con fatica dalle sue macerie, di pensare ad un bel ricordo della sua infanzia e in quel momento non ne troverà nessuno.

Nessun bel ricordo della sua infanzia.

Non importa quanti giochi avrà avuto o quanto amore avrete cercato di dargli per sopperire a tutto quello che accadeva ogni giorno, lui non avrà bei ricordi. Avrà solo scene che lo tormenteranno, che non riuscirà mai a scordarsi e saranno le uniche cose a cui riuscirà a pensare.

Se amate i vostri figli liberateli. Potete non amare voi stesse ma se amate loro liberateli perché se non lo farete non riusciranno mai a farlo da soli.

Saranno sempre lì, con la testa sotto le coperte o nascosti tra la doccia e il lavandino e non importa cosa succederà nella loro vita di bellissimo o molto brutto, alla sera saranno sempre lì.

Non c’è nulla per cui lottare, non resistete per un amore che è solo nella vostra testa, non c’è nessuno da salvare. Voi non avete nessuna colpa, non è colpa vostra se si è arrabbiato, non potrete mai aiutarlo perchè non può essere salvato da se stesso.

Scappate via.

Scappate la prima volta che vi umilierà, che vi dirà che non siete abbastanza, che riderà di voi, vi chiamerà incapaci, vi impedirà di mettere la vostra gonna preferita e poi di uscire, scappate la prima volta che si arrabbierà e colpirà i muri perché voi sarete le prossime, che vi farà sentire piccole, scappate prima di essere spezzate irrimediabilmente e non riuscire più a difendere voi stesse e chi dovete proteggere più di tutti : i vostri figli.

G.M.

Graziana Minardo

Graziana Minardo

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