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Ti va un Popgasmo?

Abbiamo avuto la meravigliosa possibilità di confrontarci con @popgasmo, un progetto fantastico che vi consigliamo di seguire. Abbiamo chiesto un pò di punti vista rispetto ciò che ad oggi è ancora un argomento off limit: la sessualità.

Iniziamo, presentiamoci.

“Ciao ragazz*, vi va di raccontarci come e perchè nasce Popgasmo?”

Ciao ragazze e grazie mille per averci ospitate sul vostro blog. 
Siamo Se&St e insieme rappresentiamo PopGasmo. Per scelte personali abbiamo deciso di lasciare anonima la nostra identità, tuttavia questo progetto per noi è molto importante, rappresenta chi siamo e i valori in cui crediamo. PopGasmo è l’unione di due parole “Pop” che sta per Pop Culture, ovvero cultura di massa, e “gasmo” che rappresenta l’orgasmo che tutti noi conosciamo. Il nostro principale obiettivo è quello di “rendere di massa” argomenti che non lo sono affatto, parliamo con tranquillità, serenità e ironia di argomenti che ancora oggi sono considerati dei tabù. Crediamo fortemente che nel nostro sistema educativo/culturale vi siano moltissime lacune legate alla sessualità e differenza di genere, e che queste lacune siano il motivo principale di fenomeni come il revenge porn, omofobia, discriminazione e tanto altro… Dunque risulta necessaria una ri-educazione sessuale, affinchè la sessualità non venga più vissuta da molti come un tabù ma come qualcosa di assolutamente normale. 
Ciò di cui non si parla fa paura, diventa sporco e vietato, basti pensare al fatto che in molte delle nostre famiglie non si parla di sesso, i ragazzi sono costretti a cercare informazioni su internet e nel peggiore dei casi trovano le risposte nel porno, dove la sessualità è fittizia e fatta di stereotipi. La strada è lunga, ma nel nostro piccolo cerchiamo di fare il possibile per fare libera e corretta informazione, attraverso la collaborazione di splendidi professionisti del settore (psicologi, sessuologi e ostetriche), che insieme a noi hanno sposato questa difficile causa. 

” Parlare di sessualità liberamente, vi ha messo sotto giudizio da molti follower?


Molte persone pensano che chi parla di sessualità liberamente sia più “disponibile”, ovviamente non è così. La disponibilità e libertà nel parlare di sesso non coincide necessariamente con “la do a tutti, mandami pure foto del tuo pene in privato!”. Questo purtroppo accade spesso, riceviamo moltissime foto di nudi non richiesti o giudizi poco gradevoli, tuttavia fortunatamente la maggior parte delle persone che si affacciano al nostro progetto ne sono entusiaste , ci sono molti ragazzi che trovano utile il nostro lavoro e ci ringraziano per ciò che facciamo. 
Dunque fermo restando che non si può piacere a tutti, lasciamo fuori dalla nostra sfera personale i giudizi altrui e prendiamo le gratificazioni di questo lavoro come forza e spinta per andare avanti a perseguire la nostra mission: un mondo libero dai tabù e pregiudizi.

“Per vostra esperienza, cosa manca ancora a entrambi i sessi per parlare di sessualità senza pregiudizi, blocchi o limiti? “


L
a comunicazione. La comunicazione è la base solida di ogni tipo di rapporto umano. Da bambini impariamo a comunicare con le persone che ci circondano,  dai bisogni primari “ho fame, ho sete, devo andare in bagno…”, a verità spesso dure e schiette (i bambini sono la voce della verità,no?).Da adulti perdiamo questa capacità, smettiamo di parlare con gli altri e di esprimere i nostri bisogni. Questo accade perché la cultura in cui siamo nati ci ha educati in questo modo, ci ha insegnato quello che si dice e quello che non si dice:“Le mestruazioni sono una cosa personale, bisogna nasconderle”“ parlare di sesso è sbagliato”“ se vai a letto con molti partner sei una troia”“ se vai a letto con poche partner sei una femminuccia” E cosi via…Tutte queste “costruzioni” educative ci portano a nascondere i nostri bisogni e a non parlare con le persone che abbiamo accanto di ciò che ci fa star bene o male. Dunque il primo passo è quello di imparare a comunicare, non tutti comprenderanno, non tutti capiranno…ma questo è un loro problema e non per questo dobbiamo privarci di un diritto fondamentale. 

– “In base ai riscontri che avete, la masturbazione femminile è ancora un tabù?”  


Assolutamente si. Nella stragrande maggioranza dei casi le donne negano di masturbarsi, molte non lo fanno davvero per troppo pudore in quanto sono le prime giudicanti di loro stesse. In un normale discorso tra amiche, siamo molto più disposte a confessare i dettagli di un rapporto sessuale con un partner, anche occasionale, piuttosto che raccontare quanto sia bello masturbarsi sotto la doccia. Anche questo tabù è imputabile all’educazione che abbiamo ricevuto: gli uomini si masturbano le donne no, questa è la regola. 


– “La masturbazione, secondo voi, è ancora vista come tradimento?


Purtroppo si, anche se speravamo che questa stupida convinzione fosse ormai superata da un pezzo.Eppure non è così, quando abbiamo affrontato il tema “sesso e relazioni ai tempi della quarantena” è emerso che alcune ragazze vivevano queste situazioni con i loro partner, ci hanno chiesto consigli su come far capire che la masturbazione NON è TRADIMENTO. Il problema è sempre lo stesso: la cultura in cui viviamo e siamo immersi. Come detto prima, l’uomo si masturba sin da piccolo e viene elogiato per questo dai genitori, amici…ne parla liberamente con i propri partner, per masturbarsi utilizza porno, riviste, fantasie e chi più ne ha più ne metta. La donna no, la donna non può toccarsi, è sbagliato e questo porta a creare castelli di pregiudizi intorno alla masturbazione femminile: è una zoc**la, una vogliosa, chissà a cosa pensa mentre lo fa…
Quando ero bambina, avevo circa 8 anni, ero in cucina con la mia famiglia e degli amici, ricordo di aver messo una mano nei pantaloni e una persona, che all’epoca consideravo come un padre, mi ha guardata e mi ha subito gridato “NO, NON SI METTONO LE MANI LI.”Da quel momento in poi ricordo di non averlo più fatto, per molto molto tempo. Solo da adulta ho scoperto la masturbazione e ho trovato il coraggio di parlarne con orgoglio e naturalezza (Se).

– “Parlando di sesso, qual è l’approccio degli utenti che vi seguono? C’è libertà nel parlare di ogni cosa?”

Il nostro approccio al sesso è molto ironico e naturale, cerchiamo di sdrammatizzare alcune tematiche molto seriose e pesanti considerate dei tabù. Utilizziamo la giusta dose tra serietà e serenità, il nostro motto infatti è: ridiamo in faccia ai tabù e parliamo di ciò che ci fa star bene. La maggior parte dei nostri follower sono come noi, condividono il nostro modo di vedere le cose e di affrontarle. Capitano però i casi in cui riceviamo delle critiche perché “lediamo la sensibilità di qualcuno”. Tuttavia crediamo fortemente che la forte sensibilità di alcuni rappresenti la prima fonte di pregiudizio, classificazione e divisione sociale. 

– “Sesso estremo, abbiamo letto dei post interessanti sulla vostra page, è davvero praticato o è ancora un tabù? “


Assolutamente si, se già il sesso di per se rappresenta un tabù figuriamoci le pratiche sessuali estreme. Abbiamo raccolto diverse esperienze da parte di persone che praticano bdsm, fisting ecc… e non c’è nulla di così “paranormale”. Alla base di tutte queste pratiche deve esserci il consenso, il piacere delle parti e la comunicazione, bisogna parlare con il proprio partner e stabilire delle regole, cosa fare e cosa non fare. Se ci sono questi 3 elementi non esiste “violenza” di alcun tipo. 

Per ora è tutto, grazie mille @popgasmo per la vostra disponibilità. Vi consigliamo assolutamente di curiosare tra i loro post per molte altre curiosità sul sesso e dintorni.

Soprattutto vi consigliamo di essere totalmente liber* con il vostro corpo. Conoscetevi, scopritevi e datevi. Non c’è nulla di male, il male c’è se vi rinchiudete a fare il missionario. E no, non parlo di persone con obiettivi caritatevoli.

A.M

Anna Martone

Anna Martone

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