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L’Era delle Eco-Mestruazioni

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Avete idea di quanti assorbenti usiamo noi donne nell’arco della nostra vita? Facendo un po’ di calcoli approssimativi dai 10 000 agli 11 400. Calcoliamo per esempio che per il mio ciclo uso 4 assorbenti al giorno (flusso abbastanza scarso) per 6 giorni (durata media della mestruazione), in un anno abbiamo 12 o 13 cicli circa per 35 anni di media (arco di vita fertile dai 15 ai 50) risultato: 10 920. Moltiplicate ora tutti questi assorbenti per tutte le donne che popolano la Terra, e che la stima approssimativa per la decomposizione totale di un assorbente sia 500 anni, avete una vaga idea di quante tonnellate di rifiuti produciamo?

La coppetta mestruale

Perché usarla?

La prima ragione è di natura ecologica, poiché la coppetta ha una durata di circa dieci anni ed è lavabile e riutilizzabile, e la si può usare in tutte le situazioni della vita: giorno, notte, festivi e feriali, e anche per lo sport (soprattutto nuoto poiché con l’effetto sottovuoto non lascia passare l’acqua, vi ricordate i tamponi zuppi?).

La seconda ragione riguarda la salute, perché la coppetta non dà nessun tipo di irritazione (come succedeva con gli assorbenti esterni umidicci), né secchezza vaginale (causata nella maggioranza delle donne dai tamponi), né allergie poiché è fabbricata con silicone medico. Inoltre va ricordato che la coppetta non assorbe ma raccoglie il sangue, quindi si riduce a zero la possibilità della crescita e proliferazione di colonie batteriche, come accade per esempio con i tamponi che ristagnano il sangue. Ne deriva che con la coppetta si evita il rischio della Sindrome da Shock Tossico (TSS, causata da certi tipi di batteri Stafilococchi).
Poi è comoda, provare per credere: una volta inserita non si sente e si può indossare fino a 12 ore consecutive.
Infine l’aspetto più trascurabile è quello economico, dai 15 euro per arrivare fino ai 40 in conformità a marche e modelli differenti.

Trovate un articolo che illustra tutti i segreti della coppetta mestruale a questo link: http://violedimarzo.com/2020/04/20/tutti-i-segreti-della-coppetta-mestruale/

Gli assorbenti lavabili

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Gli assorbenti lavabili, sconosciuti ai più, potrebbero rappresentare una valida alternativa. La loro forma ricorda molto quella degli assorbenti tradizionali, tanto che hanno persino le ali che si chiudono con un bottoncino di modo da assicurare la piena aderenza.

I tessuti sono molto più morbidi e non danno quella sensazione di contatto con qualcosa di estraneo o di ruvido.

Quelli all-in-one sono composti da un unico pezzo, all’esterno c’è un tessuto impermeabile, all’interno una serie di strati che possono essere di cotone, flanella, micropile, microsuede o altre fibre naturali.

Gli assorbenti lavabili pocket funzionano un po’ come i pannolini lavabili. Quindi hanno uno strato di tessuto da inserire in una sorta di tasca.

Hanno una durata media di 4/5 anni e possono essere lavati tranquillamente insieme alla nostra biancheria, evitando accuratamente l’utilizzo di candeggina o altri smacchiatori che rovinerebbero i tessuti e potrebbero irritare la pelle.

Se gli assorbenti sono costituiti da tessuti naturali, è consigliabile lasciarli in ammollo in acqua fredda almeno per almeno un paio d’ore (fino a due giorni ma non oltre, per evitare l’effetto muffa), pre-trattando le macchie con il sapone di Marsiglia. Poi possiamo metterli in lavatrice a 40/50°C, avendo cura almeno una volta l’anno di fare un ciclo di lavaggio a 60°.

Se invece abbiamo acquistato assorbenti in tessuti tecnici, allora li riponiamo nelle wet bag (delle micro buste adatte alla conservazione di questi prodotti) e li mettiamo in lavatrice insieme al carico dell’intimo. La bustina, tra l’altro, è utilissima anche per quando siamo in giro e ci dobbiamo cambiare.

Oltre agli assorbenti esistono anche i salva-slip naturali. Per chi volesse cimentarsi con la macchina da cucire, invece, sul web si trovano tanti consigli su come produrli da sole!

Alcune donne, amiche dell’ambiente anche durante il periodo del ciclo mestruale, alternano l’uso delle coppette, che magari può essere più indicato durante i giorni di flusso abbondante, all’uso degli assorbenti lavabili quando le perdite sono più deboli o addirittura assieme per essere sicure di assorbire eventuali perdite della coppetta.

Il Free Bleeding

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Una pratica controversa ma sicuramente ecologica è il free bleeding

Le donne che praticano il free bleeding lasciano che il ciclo mestruale fluisca libero, non fanno nulla per nasconderlo.

Si tratta di una pratica nata negli anni ’70, ovvero quando spopolava la cultura hippie, come reazione alla sindrome da shock tossico provocata proprio dagli assorbenti interni. E’ proprio da quel momento in poi che il sesso femminile ha cominciato a combattere contro il tabù delle mestruazioni, non utilizzando nulla in quei giorni. Negli ultimi anni, dopo essere stato promosso da alcuni movimenti femministi come protesta alla tampon tax, ovvero la tassa sugli assorbenti, pagati come un “bene di lusso”, il free bleeding è tornato in voga e sono moltissime quelle che lo sostengono senza imbarazzo.

Di G.M.

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