Cerca
Close this search box.

Le lacrime sono salate

In un mondo social fatto di filtri, momenti vivi, pieni di felicità e amic** a cui dedichiamo didascalie, a volte mi chiedo se gli/le altr* vivano una vita da sogno che io appunto, posso solo sognare.

Le avete le ansie sociali? Lo percepite il giudizio delle persone? Anche voi scremate ogni anno di più chi avete attorno? Il lavoro vi soddisfa e vi da il tempo libero che meritate? A me no. Sono una ragazza qualsiasi e sinceramente mi sto chiedendo se le mie lacrime sono le uniche che scendono qui. Mi sono stufata di guardare avanti e vedere annebbiato. Stufa di non sentirmi apposto in nessun luogo.

Ho tutto, mi dicono. Eppure manca sempre un pezzo. Eppure mi sento sfruttata, eppure vedo ingiustizie. Eppure ho una fottuta paura del futuro. Le mie lacrime scendono ogni giorno e sono salate. Non sanno di buono, le persone non le vedono, e se le vedono dicono che mi devo abituare. Che questa è la realtà.

Non ti sai accontentare, dicono. E perché dovrei? Il mondo vai avanti e io mi vedo ferma in uno spazio non mio. Mi guardò alle specchio e capisco che non sarò mai chi vorrei essere, non per vittimismo, ma perché gli/le altr* non me lo concedono, o peggio ancora, io non me lo concedo. Troppi blocchi, troppi limiti. Mi arrendo e piango. Faccio come dite voi, mi accontento di ciò che ho e fingo sia tutto bellissimo. Ma così non è.

Sognavo una carriera, un amore come dico io, sognavo una casa in cui sentirmi a casa. Delle amicizie su cui appoggiarmi e pensare che tutto va bene. Ma non sarà mai così. Devi lottare ogni fottuto giorno, devi stare attenta a ciò che mangi o da un momento all’altro non ti guardi più. Devi stare tranquill* ed ascoltare chi dice di amarti o sei egoista. Devi scegliere ma tenendo conto di cosa pensano i tuoi genitori o li puoi deludere, ed è l’ultima cosa che vorresti. Devi lavorare, lavorare, lavorare o le tue spese chi le paga? O come fai carriera? O come impari a stare al mondo? Devi sorridere essere grata essere coraggiosa devi accettare devi mettere le virgole o non sapranno leggerti. Tranquill*, non ti sanno leggere comunque.

Si deve andare a ritroso, dicono, cercare nel proprio intimo e capire da dove nascono queste lacune. Chi ci ha fatto quei buchi e come si risanano? Scappare di qua e di là, essere in battaglia col mondo è una perdita dal principio. È un non voler vedere e fingere sia tutto ok. Lo è sul momento, ma non a lungo termine. Per risanarti, devi stare ferm* e attraversare ogni dolore possibile, calmandoti da sol*, questa è l’unica cosa che so e l’unica che fa male e bene allo stesso tempo.

Quindi scusate lo sfogo, ma sono l’unica che non ne può più?

A.

violedimarzo

violedimarzo

Una risposta

  1. non boicottarti, non giudicarti per qualcosa che potrebbe essere solo innocente declinazione della vitalità. Noi siamo la nostra stessa cura….Anyway, la vita è una merda!
    Serenella

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ultimi Post

L’hai mai visto bene un porno?

Sessualità

A Sign of Affection: nel mondo senza suoni di Yuki

Attualità, Cinema, Femminismo, Letteratura, Recensioni

Evelyn Nesbit

Storia, Violenza di genere

Antonia Pozzi e l’infinito desiderio di leggerezza

Letteratura

Cookie & Privacy

Noi e terze parti selezionate utilizziamo cookie o tecnologie simili per finalità tecniche e, con il tuo consenso, anche per altre finalità come specificato nella Privacy Policy
Puoi acconsentire all’utilizzo di tali tecnologie utilizzando il pulsante “Accetta”. Chiudendo questa informativa, continui senza accettare.

Quando l’arte diventa consapevolezza: Francesca Menghini, Unbounded