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“Beautiful world, where are you”, Sally Rooney

If, as I think is quite possible now, I never have any children and never write any books, I suppose I will leave nothing on this earth to be remembered by. And maybe that’s better. It makes me feel
that rather than worrying and theorizing about the state of the world, which helps no one, I should put my energy into living and being happy. When I try to picture for myself what a happy life might look like, the picture hasn’t changed very much since I was a child – a house with flowers and trees around it, and a river nearby, and a room full of books, and someone there to love me, that’s all. […] Never to move, never to board a plane again, just to live quietly and then be buried in the earth. What else is life for?

“Beautiful world, where are you?” recita un passo del poema “The Gods of Greece” di Friedrich Shiller; Sally Rooney lo sceglie come titolo del suo ultimo romanzo. Dopo il successo dei primi due, il suo nuovo scritto è apparso sugli scaffali il 7 settembre 2021 e molti, anche in Italia, hanno iniziato a leggerlo in lingua originale, senza attendere l’uscita in traduzione prevista per la primavera 2022, complici la curiosità e l’inglese notoriamente semplice dell’autrice.
È così: Sally Rooney si conferma, ancora una volta, la scrittrice dei millennials. E non per la sua giovane età e neppure perché i suoi personaggi sembrano seguire religiosamente la linea temporale dei nati nei primi anni 90, ma per la sua capacità di fare delle pagine uno specchio e di far sentire i lettori più giovani come nudi, di fronte al proprio riflesso. Ci riconosciamo nelle vicende, nei pensieri, nelle parole dette e non dette, persino nelle scene d’amore, fino al punto in cui i personaggi diventiamo noi, la nostra vita, le nostre complicatezze.
I suoi non sono grandi romanzi, non sono vicende straordinarie, non aspettatevi i colpi di scena. Ciò che li caratterizza e che molto spesso ci fa restare incollati alle pagine, è la assoluta, completa normalità, la stessa che ci capita di vivere ogni giorno e che Sally dipinge in un quadro di dialoghi e flussi di parole che ci portano dritti nei nostri pensieri, nelle nostre uguali riflessioni, nei nostri comuni punti interrogativi. Con “Beautiful world where are you” lo vediamo subito: Sally Rooney è cresciuta e con lei la sua scrittura, maturata negli intrecci e in nuove, attualissime riflessioni. Pensieri che l’autrice esprime attraverso l’espediente ben riuscito dello scambio di mail tra le due protagoniste. Una corrispondenza che ci accompagna durante tutto il romanzo e che, se da un lato sembra volerle tenere vicine, dall’altro sembra funzionare da cuscinetto per non costringerle ad accorciare la distanza che le separa.
Alice, scrittrice famosa, reduce da un periodo di crollo psicofisico, si rifugia, eremita, nella sua nuova casa di una sperduta località di mare. Eileen, impiegata di una rivista letteraria, scarsamente retribuita e insoddisfatta, vaga, come in attesa, in una Dublino notturna che non sembra più rispondere alle promesse di un tempo. Entrambe alle prese con un amore cui non sanno dare un nome, entrambe protagoniste di un periodo storico che somiglia a un limbo, a quell’attimo prima del precipizio, simboli di una generazione già consapevole della caduta, della rovina, eppure incapace di cambiare rotta.
Beautiful world, where are you? Si chiedono i personaggi di Sally Rooney, e la risposta diventa semplice: forse da nessuna parte, o forse qui, nell’istante presente e passeggero e nella felicità di una vita che, in fin dei conti, continua a scorrere.

Sull’autrice

Nata a Castlebar il 20 febbraio 1991, Sally Rooney è una scrittrice e poetessa irlandese.
Dopo la laurea al Trinity College e la pubblicazione di alcuni racconti, è entrata nel mondo dell’editoria nel 2017 con il suo primo romanzo “Parlarne tra amici” e poco dopo, nel 2018, con “Persone Normali”, oggi serie tv.
Alcuni la amano, altri la odiano, c’è chi la definisce scrittrice dei millennials e chi la Salinger della generazione Snapchat. Ciò che è certo è che, nel panorama della scrittura contemporanea, la sua voce spicca tra le più giovani, fresche e talentuose.

Irene Serra

violedimarzo

violedimarzo

Una risposta

  1. Davvero molto interessante. Ho sentito nominare quest’autrice nell’ultimo periodo ma non ho mai letto di suo. Quel che fa può sembrare semplice ma in realtà è molto complesso. Non tutti hanno la sensibilità e la capacità di narrare della vita comune o dei personaggi di tutti i giorni. Sono molto curioso!

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