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Medicina sociale: l’approccio culturalmente sensibile dell’INMP

L’Istituto Nazionale per la promozione della salute delle popolazioni Migranti ed il contrasto delle malattie della Povertà (INMP) ci ha offerto la possibilità di intervistare la Dott.ssa Sonia Viale, dirigente psicologa presso la UOS Salute mentale dell’Istituto. In particolare la Dott.ssa ci ha illustrato l’articolazione dei servizi ambulatoriali di Salute della Donna, un lavoro che coinvolge un team multidisciplinare attivo negli ambiti della psicologia clinica, antropologia, ginecologia, psichiatria, mediazione culturale e servizio sociale.

Il poliambulatorio dell’INMP offre servizi di presa in carico totale di donne vittime di diversi tipi di violenza. Quali sono questi servizi e concretamente le maggiori criticità proprio in tale presa in carico da parte degli operatori, considerando il target di donne a cui è rivolto?  <<Il Servizio di Salute della Donna dell’INMP si compone e si declina nelle diverse possibilità offerte dal nostro poliambulatorio: visite ginecologiche, interventi di educazione sanitaria, counseling riguardo le infezioni sessualmente trasmissibili, colloqui psicologici e con l’assistente sociale, consulenze di orientamento ai servizi presenti nel territorio con le mediatrici culturali esperte in ambito sanitario presenti allo sportello socio-sanitario. Le maggiori criticità nella presa in carico delle donne riguardano la difficoltà di alcune di loro ad affidarsi, ad eludere il controllo di compagni violenti o protettori, le difficoltà di comprensione dell’opportunità di visite per la diagnosi prenatale, la contraccezione, così come di approccio con figure professionali non conosciute nella cultura di provenienza, come la psicologa.>>

A cosa è finalizzata l’apertura dello spazio di teleconsulenza offerto dall’INMP agli operatori sanitari e sociosanitari sull’intero territorio nazionale? Quali errori nel percorso di assistenza mira a prevenire?

<<Con lo scopo di mettere a disposizione l’esperienza e le competenze acquisite riguardo le specificità dell’approccio multidisciplinare e culturalmente sensibile dell’INMP, lo sportello multidisciplinare virtuale offre consulenza su percorsi, pratiche, metodologie, di fronte a situazioni particolarmente difficili di donne appartenenti a culture diverse dalla nostra, per le quali ogni intervento richiede un’attenzione alla multidimensionalità dei bisogni e ai diversi contesti di provenienza. Si tratta di uno spazio di confronto e approfondimento con l’esperienza decennale dell’équipe sanitaria dell’Istituto impegnata nel Servizio di Salute e Tutela della Donna, condivisione di dubbi ed eventuali difficoltà legate alla complessità nella presa in carico e gestione di situazioni di donne straniere che subiscono, hanno subito violenza o che sono sopravvissute alla tratta di esseri umani. Gli operatori sanitari e socio-sanitari impegnati nel loro lavoro con situazioni di violenza di genere potranno confrontarsi e analizzare gli elementi per cui è richiesta la consulenza (relazione d’aiuto, metodologia e risorse, deontologia); riconoscere situazioni di empasse e individuare risorse per affrontarle; elaborare strategie d’intervento e percorsi per donne straniere che subiscono violenza o sono sopravvissute alla tratta. Sarà pertanto possibile individuare, insieme all’operatore sanitario che chiederà consulenza, quegli elementi chiarificatori utili a verificare in termini di efficienza/efficacia gli interventi e i percorsi rivolti alle donne migranti che subiscono e hanno subito violenza, non soltanto come acquisizione e valorizzazione di un sapere tecnico-specialistico, ma anche come trasmissione di capacità di analisi dei processi. La consulenza è volta alla risoluzione del problema presentato e al miglioramento della qualità dei servizi erogati per la presa in carica sanitaria di donne che hanno subito violenza, sostenendo l’acquisizione e il consolidamento di competenze, nonché l’individuazione di pratiche professionali maggiormente efficaci. Verrà dunque realizzato il follow-up di ciascun intervento per capire i risultati ottenuti, i punti di forza e le possibili aree di miglioramento. L’obiettivo è di fornire agli operatori sanitari e socio-sanitari in tutta Italia un sostegno nella riflessione metodologica e nella valutazione dell’agire professionale, in relazione alle attività legate alla gestione dei casi di violenza di genere nei confronti di donne e ragazze straniere, madri e non.>>

Le attività svolte dall’INMP possono/ potranno articolarsi a livello nazionale? In che modo?

<<L’INMP da oltre un decennio è impegnato quotidianamente nel contrasto della violenza di genere, favorendo l’emersione e la consapevolezza delle donne attraverso percorsi sanitari dedicati. Sono stati elaborati e applicati specifici protocolli, che vengono costantemente rivisti alla luce dei punti di forza e delle criticità riscontrate, con un approccio “culturalmente sensibile”, attento cioè alle specificità culturali delle donne. A partire dall’esperienza clinica del Servizio di Salute e Tutela della Donna, l’impegno è stato, di conseguenza, trasportato anche nella formazione, attraverso l’erogazione di corsi d’aula e a distanza rivolti a tutto il personale sanitario. E’ stato, quindi, naturale proseguire pensando allo sportello di consulenza, quale “luogo” di incontro e confronto per tutti gli operatori sanitari e socio-sanitari – medici, infermieri, psicologi, ostetriche, educatori, assistenti sociali… – impegnati nella presa in carico sanitaria di donne straniere che hanno subito e subiscono violenza di genere o che sono sopravvissute alla tratta di esseri umani a fini di sfruttamento sessuale e lavorativo. Sono stati ideati e sperimentati percorsi specifici di presa in carico, protocolli interni adattabili anche in contesti sanitari diversi, con le figure professionali a disposizione. L’obiettivo, da parte dell’INMP, è quello di sviluppare sistemi innovativi per contrastare le disuguaglianze nell’ambito della salute, da poter trasferire alle strutture del sistema sanitario nazionale, per rendere più agevole l’accesso per quelle donne per le quali maggiori sono le difficoltà (barriere linguistiche, culturali, economiche, normative) e assicurare un alto livello di qualità delle prestazioni. Attualmente, ad esempio, l’Istituto partecipa alla cabina di regia interistituzionale nominata dal Dipartimento delle Pari Opportunità presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri per la redazione del nuovo Piano nazionale Antitratta e ad un progetto sullo sviluppo della formazione a tutti gli operatori sanitari e sociosanitari operanti in tutto il territorio nazionale in parternariato con alcune ASL di diverse regioni e con l’Istituto Superiore di Sanità.>>

Sulla base della casistica trattata, cosa è cambiato negli ultimi 10 anni? Sono emerse nuove problematiche? Altre sono state superate?  <<Sicuramente la fluidità dei fenomeni migratori e i complessi scenari della situazione geopolitica internazionale hanno causato nell’ultimo decennio cambiamenti delle rotte migratorie e, di conseguenza, anche dell’utenza che affluisce quotidianamente al poliambulatorio dell’INMP. L’ultimo decennio ha visto un incremento continuo della presenza di stranieri in Italia; si è assistito alla cosiddetta “femminilizzazione” della migrazione, in quanto la presenza femminile ha superato quella maschile. Di conseguenza si è evidenziata la necessità di facilitare l’accesso per le donne straniere ai servizi del Sistema Sanitario, con particolare riguardo ai reparti di ostetricia, ai consultori familiari, agli ambulatori dedicati all’infanzia. I bisogni di salute aumentano, basti pensare ai minori stranieri non accompagnati, alle vittime di tratta a scopo di sfruttamento sessuale o lavorativo, alle donne che scappano da situazioni ove la violenza di genere è purtroppo ancora diffusa in modo devastante. Il continuo cambiamento dei flussi obbliga anche le strutture preposte all’accoglienza ad adeguare le modalità di accesso, di lavoro e le risorse, così come le strutture sanitarie e sociosanitarie. Prioritario diventa dotarsi di mediatori culturali adeguatamente preparati ad abbattere, per quanto, possibile, le barriere linguistiche e culturali, di fatto impedienti l’accesso alle strutture sanitarie.>>

Durante l’emergenza sanitaria da covid 19 sono aumentati i casi di violenza domestica. Esiste ad oggi una rete in grado di garantire continuità assistenziale soprattutto a donne socialmente svantaggiate? Come arrivare a loro? 

<<L’esperienza pandemica ha amplificato ogni situazione di isolamento, le barriere di accesso ai servizi e le condizioni di mancanza di tutela, e, di conseguenza, ha acuito la gravità della piaga della violenza di genere. Per questo gli operatori sanitari e sociosanitari si sono impegnati ad incrementare l’attenzione e l’expertise riguardo le pratiche di accoglienza e presa in carico, oltre che nella costruzione, ampliamento e consolidamento di reti di servizi impegnati a favore di donne che subiscono violenza, sole e con figli, sia italiane che provenienti da altre culture. Il piano strategico nazionale contro la violenza sulle donne 2021-2023 del Dipartimento per le Pari Opportunità sottolinea come azioni prioritarie l’ampliamento di tutti i servizi che, a diverso titolo, si occupano di donne e di minori che subiscono violenza e l’ampliamento della rete antiviolenza anche per rinforzare i possibili percorsi di empowerment, con un’attenzione specifica alle donne e minori migranti. Diventa fondamentale sensibilizzare tutte le strutture in cui è possibile facilitare l’emersione di situazioni di violenza basata sul genere, le strutture sanitarie in primis. Ogni struttura sanitaria dovrebbe dotarsi di personale adeguatamente formato al riconoscimento e alla presa in carico di situazioni di violenza. Per l’INMP, provider ECM, la formazione continua è un asse portante istituzionale: educare sulle tematiche della violenza, attraverso corsi d’aula o corsi FAD, professionisti interni all’Istituto o esterni, operanti sul territorio nazionale, è di grande rilevanza. La nostra formazione trae origine dall’esperienza clinica e dal continuo monitoraggio di punti di forza e criticità riscontrate nel lavoro di ogni giorno.>>

Gli attuali avvenimenti in Ucraina hanno impattato sul vostro operato? Se si in che modo? <<Da sempre il nostro Istituto si è occupato praticamente delle cosiddette “migrazioni forzate”, con i percorsi previsti all’interno dell’ambulatorio dallo Sportello per Richiedenti Protezione Internazionale e la partecipazione a diversi corridoi umanitari. In risposta all’attuale emergenza e alle richieste di aiuto sanitario, l’Istituto si è prontamente dotato di mediatori culturali in lingua ucraina allo scopo di accogliere e accompagnare i pazienti inviati dalle associazioni e dai centri di accoglienza per screening sanitari. Per ogni persona costretta ad abbandonare tutto ciò che è caro per salvare la vita, il nostro impegno deve essere quello di garantire e tutelare il diritto alla salute di bambini e adulti, nel modo migliore possibile e nel più ampio rispetto di ogni sorta di differenza.>>

Come si potrebbe migliorare il servizio attualmente offerto? Quali sono secondo lei le prospettive future della medicina sociale in Italia? 

<<Migliorare i servizi erogati non deve essere soltanto una possibilità, quanto piuttosto un impegno, un dovere. Attraverso il monitoraggio continuo delle attività e il confronto tra le varie professionalità impegnate, vengono individuare le criticità che emergono cercando, insieme a tutta l’équipe, le possibili soluzioni. Individuare all’interno del gruppo di lavoro una figura di case manager, ad esempio, garantisce maggiore aderenza e continuità nei percorsi al tipo di utenza meno avvezzo ad orientarsi tra i vari servizi e l’abbassamento della soglia di accesso ai servizi stessi.

La medicina sociale deve accrescere le proprie competenze e possibilità, è una strada obbligata. La società intera lo chiede, per garantire il diritto alla salute per tutti, senza trascurare le fasce di popolazione più svantaggiate. È un dovere etico per un operatore sanitario e un impegno di civiltà anche a livello organizzativo.>>

Per info sui servizi e i contatti dell’INMP si rimanda al seguente link: https://www.inmp.it/ita/Chi-Siamo/Servizi-e-sistema-qualita/Carta-dei-Servizi-2022

Dominica Lucignano

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