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Una storia (non) violenta.

TW: violenza psicologica e fisica.

Mentre torno a casa in questa giornata primaverile, guardo le vetrine dei negozi che in questo quartiere non sono affatto belle ma ogni tanto mi piace comunque fermarmici e osservare. Cammino a passo lento perché so che non mi va di vedere quel portone verde un po’ corroso dal tempo, mi da la nausea da qualche tempo.
Avrei bisogno di comprare un vestito carino, almeno così posso fare bella figura al lavoro. Però no, non posso quindi e quindi continuo a camminare guardando le macchine che vanno e vengono sulla strada principale, veloci, suonano il clacson e gli automobilisti si urlano parolacce tra di loro, perché forse hanno fretta e quanta fretta; sicuramente vanno o tornano dal centro della città che è così bello, quando ero studentessa ci andavo sempre, per un periodo ci ho anche vissuto. Mi manca il centro, vorrei tornarci, anche solo per prendermi un gelato in piazza ora che è primavera e tira questo vento così accogliente…se prendessi l’autobus numero 27 ci arriverei in una mezzora, ma si sta facendo tardi e alle sette in punto devo essere a casa. 

Vedo una ragazza che attraversa la strada, appena uscita dal portone verde, dal portone di casa mia. Una ragazza così giovane, avrà nemmeno vent’anni. È così bella, non come me, che ormai ho solo fianchi larghi e capelli radi.

Salgo le scale ma ho il fiatone dopo due rampe: ha ragione Andrea, devo fare più attività fisica. Chissà se è già tornato.

Giro la chiave nella serratura cercando di non fare troppo rumore. Mi assale lodore di chiuso e di sigaretta. Andrea dorme nel divano ma si sveglia subito. Mi sorride, gli sorrido. Appoggio le mie cose e vado nella piccola cucina a preparare la cena.

– Quindi oggi hai fatto la spesa?

-Certo, ho preso solo lo stretto necessario, come mi hai insegnato tu.

Accenno un sorriso mentre lui serio mi domanda:

-Hai lo scontrino?

-No ho paura di averlo perso..

Ora probabilmente dirà che sono un’incapace.

-Sei un’incapace. Possibile che riesci a perdere anche uno scontrino? Cosa ti ho detto?

Abbasso gli occhi.

– Che appena me lo danno lo devo mettere nel portafoglio.

Cala il silenzio per qualche minuto. Decido di sorridere e alleviare un po’ il malumore di Andrea.

-Oggi mentre tornavo dal supermercato ho visto un vestito davvero carino, pensavo che potrei comprarmelo e…

-Un vestito?

-Si, è nero, un po’ corto..

-Corto come?

-Non so arriva fin sotto il ginocchio 

Ride ironicamente e torna a guardare il suo piatto ingurgitando le patate al forno. Ci riprovo.

-Prima ho visto una ragazza uscire dal portone, non l’avevo mai vista prima, non è che hanno affittato la casa della povera signora Mariani ad un gruppo di studenti?Non pensavo affittassero a studenti.

-Ah, hai visto Marta?

-Non so chi sia Marta. Ti ho detto che non l’avevo mai vista prima.

-È mia amica. È passata qui per un caffè.

Non rispondo. So cosa sogni a il caffè con Martina. So tutto ma non mi interessa. 

– Hai visto com’è bella lei?

-Si è molto bella.

-Se ti applicassi potresti essere anche tu come lei. Se facessi attività fisica più spesso vedrai che perdi un po’ di peso, e potresti anche andare dal parrucchiere, no?

-Lo sai che ho un problema alla cute e non posso farmi toccare cosi I capelli, prima dovrei vedere un medico.

Un medico? Magari addirittura un privato? Quanto mi vuoi far spendere?

Penso che effettivamente ho esagerato, non possiamo permetterci di vedere un esperto per il mio problema ai capelli, quanto sono stata superficiale. Ma Andrea è cosi gentile che fa finta di nulla.

-Non mi hai ancora dato i soldi dello stipendio.

-Non mi sono ancora arrivati. Appena arrivano te li do.

-Bianca, spero per te sia vero quello che dici perché se scopro che li usi tu, esco di testa lo sai..

-Nono amore mio ci mancherebbe, te li do, come ogni mese.

-Sarebbe come tradirmi se non lo facessi.

-Non ti tradirei mai. 

-Il bagno l’hai pulito oggi?

-Si stamattina, prima di andare al lavoro.

-Non mi sembra sia pulito.

Sto in silenzio.

– Allora Bianca?

-Io..

-Tu?

-L’ho pulito. Ci ho messo più di due ore, cosa c’è che non va?

-Polvere ovunque. Se invito qualcuno a casa posso presentargliela così!

-Mi dispiace. Domani mi ci impegnerò di più 

Che se lo faccio sono certa che sarà contento il mio Andrea. 

-Ecco sarà meglio. Io esco. Mi aspettano al bar.

Certo, lo aspettano al bar, Posso farmi una doccia veloce e mettermi a dormire.

Non fraintendetemi: Andrea mi ama tanto.
È solo che ci tiene troppo a me, a noi.
Non vuole ad esempio che io sprechi i miei soldi e così controlla tutto lui. Non gli piace che gli altri uomini mi guardino, quindi se devo comprarmi un vestito mi accompagna e lo sceglie lui; certo, si arrabbia perché alle volte non faccio il mio dovere, però vedete, mi da tanti consigli utili: andare in palestra, cambiare colore di capelli. È per la mia salute, per il mio bene, proprio come quando abbiamo detto si all’altare!

Non è cambiato nulla. Certo forse qualcosa, va sempre più spesso al bar e quando torna non dormiamo mai insieme perché crolla sul divano. Lavora tanto ed è normale, è stanco.

Una volta, quando ci siamo conosciuti era tutto diverso, mi portava i fiori al lavoro e mi diceva sempre quanto fossi bella. Mi portava fuori a cena, dormiva con me, mi incoraggiava e diceva che ero la più brava in tutto, non voglio biasimarlo per i suoi comportamenti sono passati tanti anni. Quando ero più giovane assimigliavo molto a quella Marta, ed è bello che lui abbia amiche così. Chissà se si ricorda che ero anche io così. Chissà se il test di gravidanza risultasse positivo sarebbe davvero felice.

Esce sbattendo la porta, e io vado in camera da letto. Mi guardo allo specchio e ho davvero bisogno di modellare questi fianchi, il mio corpo è flaccido. Andrea ha sempre ragione. Il mio occhio sta guarendo, lo avevo detto che sarebbe stata solo questione di tempo dopo quella brutta caduta in strada! Sono così sbadata, Andrea me lo dice sempre: Bianca non capisci niente, devi imparare a camminare dritta. 

Mi metto finalmente sotto le coperte e chiudo gli occhi. 

Vedete sono brava a convincermi che il mio Andrea è così buono? Ci credete? perché davvero, vi do la mia parola: mi ama.
Mi vorrebbe diversa e me lo fa notare, che male c’è? Vorrebbe risparmiare i soldi anche se ogni tanto dice che si toglie qualche sfizio, se lo merita, no? Quando facciamo l’amore ogni tanto mi fa un po’ male, ma a lui piace così!

Però Io no. Io non mi credo più. Non gli credo più. I miei amici mi hanno abbandonata, i miei colleghi parlano di me alle spalle. 

Mia madre se n’è andata e mio padre…mio padre non può e non vuole sapere. 

Però sono certa che se domani pulisco meglio il bagno posso chiedergli se prendiamo l’autobus e andiamo in piazza a prendere il gelato. Si, domani andrà meglio, è solo un momento. Passerà, Andrea tornerà il ragazzo di cui mi sono innamorata dieci anni fa e io non cadrò più per strada ferendomi in viso. Basta solo continuare a migliorare. 

Andrea è tornato. Sento la porta che sbatte violentemente. Entra in camera biascicando qualcosa che non capisco. Poi è il buio. 

Se tu o qualcuno vicino a te si trova in una situazione violenta di qualsiasi genere non esitare a parlarne e chiedere aiuto.

Numeri utili:

1522 – numero antiviolenza e stalking

Claudia Fontana

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