Arcano numero tre: l’Imperatrice.

La tappa dell’imperatrice nel nostro viaggio tarologico è la potente rivelazione femminista anticipata dall’arcano precedente, la papessa. Di questa carta si è parlato sempre in termini di fertilità e maternità, ma questi concetti vanno esplorati nella loro complessità e interezza al di là dell’immaginario di una famiglia tradizionale in cui una donna è genitrice di figli biologici e custode del focolaio domestico. L’imperatrice infatti regge il globo intero con una mano, e con l’altra sfiora lo scudo raffigurante un’aquila. La simbologia di cui si fa carico non lascia dubbi: questo arcano vede finalmente il futuro, protegge le idee brillanti e le lancia dall’iperuranio platonico fino alle nostre mani affinché siano materia fertile e feconda per la nostra intraprendenza e progettualità. L’aquila le sostiene in volo e ha il controllo su tutta la rotta e su ogni sua possibile deviazione. Alle sue spalle i fiori di melo crescono nel trionfo di Venere annunciando una nuova primavera, una rinascita dopo un periodo di stallo e di letargo dell’entusiasmo. Mentre la papessa ci guardava negli occhi cercando di instillare saggezza e aprendo le porte della nostra spiritualità, l’imperatrice volge lo sguardo altrove, al futuro appunto. Il futuro lo guarda e lo riconosce finalmente come suo, possiede sicurezza e stabilità, ha il controllo del mondo terreno e del potere temporale. L’imperatrice non è la carta della maternità, ma la carta del matriarcato.

Es el imperio el que destruye
La emperatriz que lo construye

“È l’impero che distrugge, l’imperatrice che lo costruisce”. In questa strofa di Aislamiento, tratto dall’album Motomami, la cantautrice Rosalìa fa riferimento alla devastazione generata dalla fama che annienta la capacità di essere invisibile e allo stesso tempo genera solitudine. C’è una lotta fra l’isolamento desiderato e quello subìto. In questo testo Rosalìa si definisce giovane e bella, ma anche triste e brillante. Sono tutte qualità che attribuiamo all’imperatrice, la quale siede su un trono armonioso nei confronti della natura e per niente imponente, perché è forte e placida nella sua reggenza. Non si avvale di quell’autoritarismo prerogativa del successivo arcano, l’imperatore, ma dona sicurezza e tranquillità: il potere dalle sue mani feconde si moltiplica ed elargisce l’energia creativa in grado di realizzare i nostri sogni e di dar compimento alle nostre ambizioni. Il potere che incarna l’imperatrice non è dunque uno strumento di oppressione, bensì di liberazione o, per citare Rosalia, di costruzione.

Significato al dritto

Diamoci l’opportunità di fiorire. Ci sono tantissimi arcani a suggerirci questa possibilità ma nessuno di loro ha la stessa levatura morale dell’imperatrice. Questo arcano ci offre protezione e stabilità: è il momento giusto per abbandonare le idee inutili, afferrare quelle più fertili e forti e scatenare una nuova primavera. Il futuro non esiste (non ditelo ai tarologi), abbiamo solo la capacità di provare a immaginarlo e a costruirlo con uno spirito di iniziativa che va costantemente rinnovato nel presente, qui e ora.

Significato al rovescio

Attenzione a chi vuole minare al potere e all’autodeterminazione di una donna, mettendole contro altre donne come fossero in competizione. La solidarietà femminile viene spesso chiamata in causa nel modo sbagliato, per esempio nelle relazioni amorose. Quando un uomo monogamo viola il vincolo morale della fedeltà, la colpa di questo comportamento viene spesso socialmente e culturalmente riversata sulla donna di turno estranea a quella relazione. “Le donne sono le peggiori nemiche delle donne” è l’emblema del mito della rivalità femminile, una delle più riuscite invenzioni e colonne portanti del patriarcato. Attenzione all’attribuzione di colpe e responsabilità. Attenzione a proteggere l’empowerment femminile, spesso faticosamente ottenuto.

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Dominica Lucignano

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