
Olga de Amaral, nata nel 1932 a Bogotá, è un’artista che ho scoperto recentemente. A circa 500 metri da casa mia, alla Fondazione Cartier, ha luogo infatti la più grande esposizione che è mai stata organizzata in Europa su questa artista. La mostra include circa 80 opere, create tra il 1960 e oggi.
De Amaral è una delle figure più importanti della scena artistica sudamericana. In principio, la sua formazione è stata nell’ambito dell’architettura, che ancora oggigiorno è estremamente evidente nella sua arte. Successivamente, l’artista si è trasferita negli Stati Uniti, dove ha frequentato la University of Chicago e la Cranbrook Academy of Art.
Questa artista colombiana è oggi così apprezzata poiché nella sua carriera ha saputo fondere tradizione e modernità, utilizzando il tessuto come mezzo principale per esplorare temi legati alla cultura, alla spiritualità e alla natura. Non penso stupisca sapere che le opere di De Amaral hanno vinto numerosi riconoscimenti. Oggi, è possibile ammirare le sue opere in importanti collezioni pubbliche e private in tutto il mondo, tra cui il Tate Modern Museum a Londra, il MoMA a New York, il Musée d’Art Moderne a Parigi e l’Art Institute a Chicago.
La sua carriera è celebrata poiché De Amaral è colei che ha segnato una vera e propria rivoluzione nell’arte del tessuto. Ha contribuito alla promozione e all’elevazione della disciplina tessile in America Latina e nel mondo, attraverso la sua ricerca e innovazione. Il suo lavoro è riconosciuto per la sua capacità di rinnovare e reinterpretare l’arte tessile, portando la tradizione colombiana a un pubblico globale.
Inclassificabile, la sua opera attinge tanto ai principi modernisti, che scopre all’accademia di Cranbrook negli Stati Uniti, quanto alle tradizioni vernacolari del suo paese e all’arte colombiana. Le opere di Olga de Amaral traggono origine dalle radici dell’artista ed è molto evidente il legame tra la sua terra e la sua arte. Olga de Amaral utilizza infatti materiali e tecniche ispirandosi a tradizioni popolari del suo paese.

Il tessuto per De Amaral è un mezzo e, negli anni, l’artista ne ha esteso il significato continuando a sperimentare con esso. Nel corso della sua carriera artistica De Amaral ha impiegato lino, cotone, crine di cavallo, carta di riso, gesso, palladio, oro. L’artista ha preso questi materiali intrecciandoli, tessendoli, annodandoli, arrotolandoli.
Una delle caratteristiche distintive delle sue creazioni è proprio l’uso di materiali preziosi, che conferiscono alle sue opere una qualità unica. Le sue tele sono spesso trattate come superfici tridimensionali, grazie a un’innovativa tecnica di intreccio e manipolazione, che le rende scultoree e sensoriali. La combinazione di colori vibranti e l’uso di forme geometriche o astratte, unite alla profondità simbolica che le sue opere trasmettono, le conferiscono una grande forza visiva ed emozionale.
De Amaral, inoltre, è un’innamorata del colore: “Io vivo il colore, è un linguaggio inconscio e io lo capisco”. In un’intervista che ho guardato, l’artista spiega che determinate aree della Colombia sono cupe e possiedono colori scuri e sbiaditi. Stando a ciò che lei dice, i paesaggi con colori non estremamente brillanti, hanno fatto nascere in lei un rapporto speciale con il colore. Il colore si intreccia con la sua anima e la sua psiche, e ciò è tangibile nella sua arte.
Ho sorriso quando ho letto che, quando le viene chiesto cosa faccia nella vita, Olga De Amaral risponde che lei sostanzialmente “gioca”. La sfera del gioco è secondo me predominante nel suo lavoro. Molte sue opere non sono realmente definibili, anzi sono un miscuglio di pittura, scultura, architettura. Alcune di queste hanno dimensioni notevoli, sono monumentali, si scagliano sulle pareti e rifiutano ogni categorizzazione. L’arte di Amaral è un gioco di contrasti e strutture, che propone un dialogo con la nostra memoria, con i nostri sensi e i paesaggi che ci circondano.
Molte volte, quando scopro o studio artisti contemporanei che prima mi erano sconosciuti e osservo i loro lavori, ho la tendenza a chiedermi cosa vogliano rappresentare tramite la loro arte. Quale sia il senso di ciò che vedo, insomma. Forse delle volte può essere controproducente, perché rischio di trattenermi dall’ammirare semplicemente, senza la volontà o il bisogno di comprendere a tutti i costi.
Con l’arte di Olga de Amaral è però facile lasciarsi semplicemente cullare dalle forme, dai colori, dal movimento e dai materiali. Questo è proprio ciò che l’artista cerca di fare e, se proprio volessimo trovare un perché alla sua arte, sarebbe proprio la creazione di un’esperienza sensoriale e ipnotica, da cui il pubblico si sente avvolto.