Storia

Dentro la foresta

“Attraverso le pagine di questo libro si è insinuata una creatura mostruosa che è al contempo giovane e vecchia, figlia e madre, ed è inestricabilmente avvinta ai fili del sesso, della nascita e della morte; per molti di noi è stata il primo mostro che abbiamo incontrato.

La minaccia primordiale di cui si parla nei miti più antichi è una donna che vive ai margini della civilizzazione, rifiutata dalla propria comunità: una donna che è vecchia, brutta e asessuata, ma anche troppo bella, sensuale e padrona di sé; una donna che conosce cose che altri non sanno, che fa cose che altri non osano.”

(Il mostruoso femminile, J. E. S. Doyle, La donna al limitar del bosco)

La strega slava

Considerando la cultura slava, la figura della strega occupa un ruolo centrale nell’immaginario popolare, si intreccia con credenze arcaiche e miti. Ciò che la distingue dalla visione occidentale, che si caratterizza per essere più omogenea e demonizzata, è che la strega slava è una figura ambivalente, sospesa tra bene e male. E’ una figura duale, che può essere antagonista ed eroina. E’ associata alla natura, alla guarigione e alla conoscenza degli spiriti.

Questa sua caratteristica di ambivalenza riflette una visione ben precisa per la quale il sovrannaturale è parte della vita quotidiana e la magia è un mezzo per influenzare il destino. Una tra tutte spicca: Baba Jaga, emblema della strega slava per eccellenza. La Baba Jaga è la personificazione di Madre Natura, ha potere sul mondo animale ed è guardiana del mondo dei morti.

Viene descritta dalla mitologia slava come una vecchia dal seno grande e cadente, coi denti di ferro ed il naso lungo. Vive nella foresta, la locazione di ogni strega per eccellenza. La sua abitazione riflette l’ambiguità della strega stessa, è un’izba, tipica capanna realizzata interamente da tavole di legno e tronchi d’albero, che si poggia su zampe di gallina,. Il recinto intorno è fatto di ossa umane, con teschi sullo steccato. Chi giunge ad essa non può vederne l’entrata se non pronunciando una formula che farà girare su se stessa la casa. Il motivo è che la stessa abitazione è passaggio tra il mondo dei vivi e quello dei morti di cui Baba Jaga è custode.

Si sposta volando sopra un mortaio, usando un pestello come timone e una scopa di betulla per cancellare le proprie tracce. E’ cieca, per cui si muove attraverso l’olfatto, proprio perché i morti non possono vedere i vivi lei fiuta le proprie vittime. Le fiabe raccontano di una strega che rapisce e divora i bambini servendosi di un grande forno, ma è anche colei che aiuta gli eroi ad influenzare il destino e cambiare così la propria vita.

Origine della strega

Baba Jaga è triade di vergine, madre e anziana. E’ Madre Natura e Signora della foresta. E guardiana dei due mondi, vita e morte. Nella cultura slava lei rappresenta una sopravvivenza mitica di un archetipo che è pre-cristiano. Ha una funzione simbolica e narrativa pagana, legata al ciclo della vita e alla trasformazione.

L’ondata di cristianizzazione di massa causò dei cambiamenti sociali e culturali impattanti: le donne, spesso anziane, che non volevano separarsi dal culto pagano venivano trattate come delle streghe, le loro figure furono demonizzate; il carattere demoniaco che viene associato alla figura della strega è probabilmente dovuto alla Chiesa nel tentativo di associare il male, il demonio ai culti pagani, come successe alla figura di Ipazia. Le Dee pagane nel processo di cristianizzazione vengono ridotte a streghe.

Le religioni pre-cristiane veneravano per l’appunto dee, sacerdotesse, guaritrici, sciamane. Con l’arrivo del cristianesimo queste donne sono state trasformate in eretiche, apostate, servitrici del diavolo. Ciò che era il femminile autonomo diventa il male causando cancellazione dei ruoli spirituali femminili, l’imposizione di modelli patriarcali e l’aumento delle persecuzioni.

La strega occidentale che abbiamo in mente noi è una costruzione culturale e politica usata per controllare il dissenso e la conoscenza alternativa, soprattutto femminile. Così la magia rappresenta un atto politico, simboleggia il rifiuto di accettare una violenza che ha scandito e definito la propria vita.

Strega rimarrà sempre colei che esce dai confini sociali e rappresenterà una minaccia liminare.

Il Martello delle Streghe

Il Malleus Maleficarum vide la sua prima pubblicazione nel 1487, come trattato per la caccia alle streghe. Scritto da due inquisitori domenicani, Heinrich Kramer e Jacob Sprenge, non autorizzato in maniera diretta dal Papa, ma nemmeno proibito, fu strumento di controllo sociale e religioso, mascherato da trattato teologico. Ha avuto un ruolo centrale nell’invenzione e nella legittimazione della figura della “strega” come nemico pubblico, soprattutto nella cultura occidentale post-medievale. Infedeltà, ambizione e lussuria erano le caratteristiche attribuite alla strega.

Le streghe occidentali sono perlopiù donne di bassa estrazione sociale, levatrici o curaritrici. Spesso donne sole, sia giovani che anziane. L’impatto del trattato fu concreto e devastante: da un lato giustificava la persecuzione in nome di una missione sacra rappresentò una giustificazione ideologica e teologica. Erano le stesse autorità civili ad agire con gran forza.

Le donne accusate, a volte anche tramite dicerie, venivano torturate con presunzione di colpevolezza. Il processo era una farsa, non era data alcuna possibilità di difesa. Si costruì un clima in cui la strega era ovunque. La superstizione si trasformò in persecuzione organizzata e violenta. Le stesse condanne al rogo erano poi compiute dalle autorità civili che facevano propria una sentenza ecclesiastica.

Comportamenti sospetti secondo il trattato erano relativi a coloro che svolgevano lavori di cura, vedove, eremite, che quindi conducevano una vita solitaria ed indipendente. Coloro che venivano considerate lussuriose verso le autorità maschili e religiose. Coloro che avevano conflitti con i propri vicini e possesso di erbe medicinali.

Fu una vera e propria opera di costruzione dell’ideologia della strega malvagia, approfittando delle superstizioni e delle paure collettive. All’improvviso c’era una spiegazione per le malattie, le morti improvvise, una spiegazione semplice a dei problemi complessi.

Le stesse condizioni storiche furono favorevoli, tra 1300 e 1500 l’Europa visse epidemie, carestie, crisi economiche e guerre continue. A questo si aggiunge la perdita di autorità della Chiesa a causa di spaccature religiose, per cui l’inquisizione verso ogni devianza avrebbe permesso di ristabilire il controllo. Una caccia al capro espiatorio mascherata da lotta contro il male.

Il Malleus ha codificato le antiche paure, ha mutato il mito per punire il dissenso, ma la strega non è mai stata una figura del male. Strega è colei che rappresenta la contraddittorietà dell’essere umano, del sapere antico e della forza femminile.

Erica Nunziata

Recent Posts

È violenza sistemica contro le donne: “Mia moglie” e tutti gli altri siti, tra l’invisibilità femminile e la cultura dello stupro

Si scambiano foto di mogli, compagne, amanti; scatti rubati durante momenti intimi, privati, all’insaputa di queste…

2 giorni ago

Coccodrillo 75: The disaster tourist di Yun Ko-Eun

Foto/dettaglio - Incidente nucleare di Fukushima Dai-ichi (marzo 2011) AVVERTENZA: se state per partire per…

6 giorni ago

Arcano numero sei: gli Amanti

Un uomo e una donna si guardano negli occhi pronti a correre il rischio di…

1 settimana ago

Una testimonianza necessaria: “Hanno ucciso habibi” di Shrouq Aila

Quando si parla dei conflitti in corso si mettono spesso in evidenza i numeri: il…

1 settimana ago

Emma Watson: La Verità Che Non Ho Mai Condiviso Prima

Iniziando a scrivere quest'articolo per le Viole, mi rendo conto che il mio primo sentimento…

2 settimane ago

Marie Laure De Decker

La fotografia è la mia vita, la mia voce, la mia memoria. Nulla mi ispira…

2 settimane ago