Iniziando a scrivere quest’articolo per le Viole, mi rendo conto che il mio primo sentimento è la gioia. Una gioia che provo solo quando leggo, guardo o ascolto Emma Watson. La gioia nel vederla, nell’ascoltarla e nel rendermi conto che più passa il tempo e più questa ragazza, questa formidabile donna, si rivela essere ogni volta, una persona splendida. Una persona che, se mi fosse stata concessa l’opportunità di conoscere nel quotidiano della vita, avrei sicuramente scelto come amica. Dopo sei anni dall’uscita del suo ultimo film, l’attrice e attivista torna a parlare e far parlare di sé grazie all’intima intervista nel podcast “On Purpose” di Jay Shetty: Emma Watson Exclusive – La Verità Che Non Ho Mai Condiviso Prima.
Questo podcast, quest’intervista è la prima che Emma Watson decide di rilasciare dopo sei anni dall’uscita di Piccole Donne, suo ultimo film. Emma parla della sua nuova routine quotidiana, del poter guidare un’auto o una bici da sola, della riscoperta della passione per l’apprendimento. Insomma, la Watson, pur restando un famoso personaggio pubblico, si è ritirata per godersi il suo privato e riscoprire se stessa. Naturalmente, la conversazione segue anche strade più accidentate.
Nel parlare di argomenti più complessi, come il femminismo o il femminismo intersezionale, l’attrice ammette di essersi dovuta fermare spesso per poter approfondire le questioni. Il rendersi conto di non saperne abbastanza e cercare di imparare di più su questi argomenti, magari ascoltando lezioni di persone più esperte, denota l’umiltà di una ragazza che seppur cresciuta in un mondo di riflettori, dimostra di non cercarli se sa di non potersi esprimere su certe questioni con cognizione di causa. “Sentirmi a disagio in uno spazio potrebbe essere un buon segno, perché potrebbe voler dire che sto per imparare qualcosa”, dice la Watson. “Quindi adesso, quando sto ascoltando qualcuno e non mi sento a mio agio, non penso più che significhi che c’è qualcosa che non va. Forse invece, sta per accadere qualcosa di molto bello”.
Finalmente arriviamo al nodo centrale, all’argomento che interessa la miriade di fans di Emma Watson: perché ha lasciato il cinema? Reciterà ancora? L’attrice spiega con estrema onestà di essere arrivata su molti set cinematografici con un’aspettativa ben precisa: trovarsi di fronte a persone che pensava sarebbero state una famiglia, degli amici, persone a cui legarsi. Ciò capitava perché questo era quello che aveva trovato sui set dei film di Harry Potter, dove ha stretto legami unici con diversi membri del cast e che ancora oggi durano. Erano una comunità.
Hollywood si è rivelato particolarmente duro con l’attrice: “Forse io non ero fatta per quell’ambiente così altamente competitivo e… sì, questo mi ha spezzata. Ma in un certo senso sono fiera che lo abbia fatto, perché significa che è rimasto un cuore da spezzare”, commenta la Watson, con voce rotta. “So di essere una persona che da tutta se stessa, che sia per un voto, un film o una promozione, ma devo avere intorno a me persone che possono reggere e capire questa cosa. […] Devo avere nella stanza delle persone che tengono a me più di quanto tengono al prodotto finale e se non è così, allora non posso stare lì”.
Con altrettanta onestà, la Watson affronta un altro tema molto ostico per le star, ma soprattutto molto ostico per una donna che ha superato i 30: perché non sei ancora sposata? L’attrice ha definito la pressione sociale a sposarsi «una vera crudeltà», soprattutto nei confronti delle donne e dei più giovani. Purtroppo, anche lei ha visto come essere una ragazza che ha superato i trenta, porti inevitabilmente a una pressione sociale relativa al matrimonio. “E’ orribile da dire, ma sono felice di non essere ancora divorziata! Forse non mi succederà mai, ma non mi sento in diritto di pretenderlo. Se accadrà, sarà parte del mio destino. Se mi fossi sposata, sarebbe stata una carneficina”, ammette candidamente l’attrice, “perché prima ho bisogno di capire chi sono io e potermi presentare, conoscendo davvero me stessa”.
Non posso non concludere questo mio articolo con il pensiero che Emma Watson rivolge a J.K. Rowling. Jay Shetty le chiede un’opinione su ciò che l’autrice di Harry Potter ha affermato su di lei e su altri attori dei film, considerando anche le divergenze di opinioni tra loro su diversi temi.
La risposta dell’attrice denota, nella mia modesta opinione, una maturità e un’eleganza che invece sono mancate a all’autrice di Harry Potter: “Non credo che aver vissuto quell’esperienza e avere l’amore, il sostegno e le opinioni che ho, significhi che non possa far tesoro di Jo e delle esperienze che ho vissuto con lei. Non credo che una cosa escluda l’altra. Io spero che le persone che non concordano con la mia opinione mi amino e spero anch’io di poter continuare ad amare le persone con le quali non condivido le stesse idee”. La Watson afferma di essere aperta e disposta ad una vera conversazione con la Rowling e che comunque non rinnegherà mai l’opportunità che lei le ha regalato grazie alla creazione di Hermione.
In quest’intervista di 2 ore e mezza, Jay Shetty ed Emma Watson toccano infinite tematiche ed argomenti che vi consiglio di andare ad ascoltare o vedere anche su Youtube. Più gli anni passano e più mi rendo conto che aver conosciuto Hermione da piccola, mi ha inevitabilmente portata a seguire da vicino la vita, i film, le passioni di Emma Watson. Sono felice di scoprire che l’attrice che io ho quasi idolatrato da adolescente, si rivela oggi più che mai, come una persona onesta e diretta, ma anche fragile e consapevole dei suoi limiti: una persona da ammirare, come quando la ammiravo nei suoi film.
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