Mary Shelley è ricordata come la creatrice di Frankenstein, ma la sua vita e la sua scrittura non si limitano a questo. C’è chi l’ha definita queer perchè «fu socialmente e moralmente eccentrica rispetto alle definizioni di normalità date dalla cultura egemone e patriarcale1» .
La sua personalità fuori dai canoni, al margine delle regole culturali patriarcale dell’Ottocento, ha ancora oggi molto da raccontare. Per capire meglio la sua storia, si può partire da una domanda che lei stessa si pone nella prefazione a Frankestein del 1831:
Come giunsi io, ancora fanciulla, a concepire e a sviluppare una storia così terrificante?2

Un prima…
Nata a Londra nel 1797, Mary Godwin è figlia di Mary Wollstonecraft, pioniera del femminismo, e William Godwin, filosofo anarchico. Dopo la morte della madre, avvenuta in seguito al parto, cresce con sua sorella Fanny e i figli di Mary Jane Clairmont, la nuova moglie del padre : Jane (poi Claire) Clairmont, Charles e William. La scrittura è un’attività che inizia già da piccola, anche se più di tutto amava «costruire castelli in aria, indulgere in sogni a occhi aperti, inseguire folle di pensieri, interminabili successioni di avvenimenti immaginari»3.
A sedici anni, fugge con il poeta Percy Bysshe Shelley, già sposato e pieno di debiti. Il loro amore viene osteggiato dal padre e scandalizza l’Inghilterra benpensante. Un carico da novanta arriva quando la moglie di Percy, Harriet Westbrook, e Fanny si tolgono la vita. Queste due tragedie segnano per sempre Mary, già afflitta dal ricordo della madre defunta. Inoltre, nel 1815 muore la figlia appena avuta, nata prematura e vissuta per poco tempo. Un nuovo dolore che sembra suggellare il rapporto tra morte e maternità nella vita di Mary Shelley.
Nel 1816 i due amanti, insieme a Claire, si rifugiano a Ginevra da Lord Byron, amante di quest’ultima. Ed è lì che nasce Frankenstein, or the Modern Prometheus. «Ciascuno di noi scriverà una storia di fantasmi», disse Lord Byron a lei, Percy Shelley e John William Polidori. Mentre tutti raccontano storie terrificanti e idee da mettere giù, Mary Shelley è ferma a riflettere. Finalmente, l’idea le verrà da un incubo generato da quella giornata:
L’immaginazione, senza che lo volessi, si impadronì di me guidandomi: […] Vedevo – a occhi chiusi ma con la mente ben desta – lo studioso di una scienza sacrilega, pallido, inginocchiato accanto alla cosa che aveva messo insieme. Vedevo l’orrida forma di un uomo disteso, poi una macchina potente entrava in azione, il cadavere mostrava segni di vita e si sollevava con movimento difficoltoso, solo parzialmente vitale. Doveva essere terrificante: come terrificante sarebbe l’effetto di qualsiasi opera umana che riproducesse lo stupendo meccanismo del Creatore del mondo. L’artefice è atterrito dal proprio successo.[…] Scivola nel sonno, poi si scuote, riapre gli occhi: la cosa è lì, in piedi, accanto al suo letto, ne sta aprendo le cortine e lo fissa con occhi giallastri e acquosi, ma penetranti4.

Le storie di morte raccontate e quelle vissute si sedimentano in questo sogno. Frankenstein, però, è anche scienza, frutto delle sue conoscenze sulla chimica di Humphry Davy, sull’elettricismo animale di Galvani e sulle ricerche fisiologiche di William Lawrence, insieme agli esperimenti di Erasmus Darwin.
E un dopo…
Nel 1818 si trasferiscono in Italia, dove Percy intreccia una relazione con Jane Williams. Nonostante l’apparente calma del momento, da qui in poi una serie di tragedie affligge la vita di Mary Shelley: muoiono per malattia i figli Clara e William, facendola risprofondare nella depressione. Nel 1822 ha un aborto spontaneo e, nello stesso anno, muore anche il marito: Percy muore annegato nel golfo di La Spezia; il suo corpo viene cremato sulla spiaggia e, secondo la leggenda, la scrittrice prenderà e conserverà per tutta la vita il suo cuore.
Tornata in Inghilterra, nel 1823 va a vivere con Jane Williams a Kentish Town, nonostante gli alti e bassi nella loro amicizia. In questi anni Mary Shelley scrivere per mantenersi e per crescere suo figlio, Percy Florence, l’unico sopravvissuto.
Infatti, pubblica Valperga (1823), un romanzo storico sulla vita di Castruccio Castracani che racconta la storia di Euthanasia, amante della propria libertà e i suoi ideali politici. Di qualche tempo dopo sono L’ultimo uomo (1826), un romanzo apocalittico i cui personaggi ricordano Percy e Lord Byron, e Le fortune di Perkin Warbeck (1830), un romanzo storico sul pretendente al trono di Enrico VII d’Inghilterra e sua moglie Lady Katherine Gordon.
Degli ultimi anni sono varie opere: Lodore (1835), romanzo sulla vita di ostacoli legali, finanziari e sociali di una vedova e sua figlia, Cornielia ed Ethel; Falkner (1837), romanzo su Elizabeth Raby, un’orfanella trovata a piangere sulla tomba di sua madre da un uomo, che deciderà di adottarla, diventandone il padre; A zonzo per la Germania e per l’Italia (1844), un resoconto del viaggio con il figlio. Infine va ricordato anche il romanzo Matilda, pubblicato solo nel 1959, in cui la protagonista racconta la sua vita di sofferenze, della passione incestuosa del padre per lei e del suo suicidio, che la fa sprofondare nel senso di colpa.
Oggi Mary Shelley ci parla ancora: corpi che non si conformano al concetto di normalità, donne che si prendono il proprio spazio e il potere di creare, l’esistenza femminile oltre la maternità, la ricerca di indipendenza economica, e mostri che esistono solo perché qualcuno li ha resi tali.
Note e bibliografia
- Miriam Leggeri, Fear of Diversity: genere e identità in Frankestein e Frankssstein, 2020, p. 31. ↩︎
- Mary Shelley, Prefazione a Frankestein, Londra, 15 ottobre 1831. ↩︎
- Ibidem. ↩︎
- Ibidem. ↩︎
Devis Bellucci, Il «Cuore dei cuori», una commovente storia d’amore e poesia, Vanity Fair, 15 settembre 2019 (https://www.vanityfair.it/viaggi-traveller/weekend/2019/09/15/grandi-storie-romantiche-mary-e-percy-bysshe-shelley-lerici-viareggiocimitero-acattolico-roma).
Carla Sanguineti, Mary Shelley, Enciclopedia delle donne, 2021 (https://www.enciclopediadelledonne.it/edd.nsf/biografie/mary-shelley).
Mary Shelley, Prefazione a Frankestein, Londra, 15 ottobre 1831.
Miriam Leggeri, Fear of Diversity: genere e identità in Frankestein e Frankssstein, Università La Sapienza, Roma, 2020.
Redazione Oscar Mondadori, Mary Shelley: la madre di Frankenstein e pioniera del romanzo gotico e fantascientifico, 8 agosto 2025 (https://www.oscarmondadori.it/grandi-autrici-da-riscoprire/mary-shelley-la-madre-di-frankenstein/).
Sara Staffolani, Tra i miei libri: “Matilda” di Mary Shelley, 14 luglio 2018 (https://dallamiafinestrasite.wordpress.com/2018/07/14/tra-i-miei-libri-matilda-di-mary-shelley/).