Una vita come tante è un caso – se così possiamo dire – editoriale della scrittrice hawaiana Hanya Yanagihara che ha fatto discutere, provare forti emozioni sia alla critica che ai lettori.
Pubblicato nel 2015 rende subito nota l’autrice, ed entra in classifica tra i migliori libri dell’anno del New York Times. Ma vediamo più da vicino di cosa si tratta.
Il romanzo si presenta con niente di meno che 1104 pagine, e qualcuno direbbe che sono pagine piene di sofferenza, altri azzardano a dire che si tratti di pornografia del dolore, sicuramente la cosa su cui concordano tutti è: tutto questo è straziante.
Jude il protagonista assoluto del romanzo vive una vita pregna di sofferenza dalla prima all’ultima riga, ma in alternanza a questa sofferenza ci sono gli screzi e le gioie di una vita quotidiana, la vita come tante millantata nel titolo circondato da gratificazioni date dai suoi amici, da una famiglia trovata e dal suo lavoro.
Una storia che ripercorre la vita di quattro ragazzi: Jude, JB, Malcom e Willem con New York a fare da sfondo.
Diversi tra loro nella classe sociale, nell’Etnia e nella sessualità Yanaghiara ci farà seguire la loro vita dall’incontro dei quattro al campus universitario fino all’età adulta, con avvenimenti alle volte estremamente crudi, alle volte talmente inaspettati che hanno come risultato il non riuscire a staccarsi dal libro.
Importante è il tema della salute mentale, quello delle dipendenze e di tutto ciò che è legato alla sfera emotiva. Non sono cose, queste ultime, che possono passare inosservate, sono anzi, il fulcro, forse il motivo – o comunque uno dei principali – per cui questo libro diventa best-seller, perché nel periodo storico che stiamo vivendo risulta impossibile non identificarsi con i dolori dei protagonisti; con la paura di affrontarli, con traumi talmente radicati da essere diventati una sorta di stile di vita, facendo però anche scoprire quanto fondamentale sia chiedere aiuto.
Sicuramente non è consigliabile la lettura in un momento troppo delicato della propria vita. Sicuramente la lettura richiede grande sensibilità ma anche distacco, per non perdersi in un vortice in qualche modo drammatico. La scrittura è magistrale così come però lo sono i dettagli, la crudezza e la spiegazione dettagliata delle sensazioni provate dai personaggi, sensazioni che possono far male anche a noi.
Una vita come tante è un insieme di ciò che la vita è: un susseguirsi di eventi. La scrittrice è sicuramente estremamente accurata nello spiegare implicitamente questo concetto nel far si che ognuno possa ritrovare anche solo un po’ nelle righe qualcosa di proprio. Non resta che consigliarvi questo piccolo gioiello e augurarvi una buona lettura-
Claudia Fontana
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