Femminismo

Freegida: Linda&Penny per il sociale

Linda e Penny sono due donne che, come dicono loro stesse, parlano di sesso. La loro rivoluzione è che lo fanno in maniera completamente nuova, priva di ogni filtro e spontanea. E forse proprio per questo arriva dritta al punto, senza perdersi in teorie filosofiche, dando chiare risposte ai comuni dubbi sulla sessualità femminile.

Freegida, un progetto femminista sulla sessualità

Hanno cominciato il loro progetto “Freegida” (su Instagram @iosonofreegida) con una serie di puntate podcast. Come Giorgia Soleri racconta nella prefazione al loro libro “Freegida: sesso, tinder, masturbazione e altri cazzi” anch’io ho scoperto il loro podcast durante il periodo del primo lockdown. Quando sono poi cominciate le prime libertà solo una era la certezza delle mie giornate: lunghe passeggiate e le puntate di Linda e Penny da riascoltare. Una piccola chicca irriverente e sincera che ha significato molto per una millenials come me, a cavallo tra una generazione, passatemi il termine, di anziani, e un’altra che sta tutt’ora portando avanti ogni tipo di cambiamento. Le loro puntate sono scorrevoli, un chiacchiericcio semiserio che ti da l’impressione di essere lì nel loro seminterrato ad ascoltarle. Una sensazione che cerco sempre in ogni genere di podcast che ascolto, il senso di partecipazione al discorso.

Ma poi arrivò il libro. Uno dei pochi acquisti che posso dire di aver fatto ad occhi chiusi senza alcun pentimento, una narrazione libera dai preconcetti che fonde insieme femminismo e chiacchierate con le amiche. Linda e Penny hanno scelto di affrontare argomenti molto attuali e soprattutto comuni a moltissime persone e lo fanno in un’ottica tutta nuova. Si parla degli approcci su Tinder (aspetto ancora la puntata dedicata alle bio di Tinder ragazze!), cosa significa fare sexting, come è cambiato il ruolo della pornografia e di fantasie sessuali di ogni genere. Una narrazione sfacciata e cruda di cosa significa essere una donna ed essere femminista, libera dai preconcetti e che ti proietta direttamente in questioni spinose.

Si parla di desiderio sessuale femminile e masturbazione. Se da un lato abbiamo vissuto l’ansia dei rapporti sessuali con la vocina di mamma, della religione e degli uomini intorno a noi, dall’altra ora, a cavallo tra i 25 e i 30, vediamo la generazione Z (i nati negli anni duemila) esprimere la libertà sessuale in una maniera che ancora facciamo fatica ad accettare. Questo perchè siamo ancora succubi delle ferree regole della nostra infanzia e adolescenza e in strutture che non tengono conto delle esigenze delle donne.

Penny&Linda mi piacciono proprio perchè vogliono rivendicare l’essere donna, ma anche la generazione dei Millenials, sdoganandoci dai valori religiosi e di pudore che bloccano una libera espressione sè, non solo in ambito sessuale, ma anche sociale. Una rivoluzione a tutto tondo direi io. E a chi dice che comunque le cose sono cambiate rispetto a una volta rispondo che in realtà questa liberazione è ancora necessaria. Per vivere in modo migliore sè stessi e alleggerirci da questa perenne aura di giudizio. E questo vale per qualsiasi genere.

Dare importanza ai propri desideri

Ma cosa significa poter esercitare la propria libertà sessuale? Per me, come per Linda e Penny, significa eliminare quelli che sono i tabù portati avanti da generazioni dense di bigottismo religioso e maschilismo. Educare le donne che scoprirsi non è qualcosa di cui vergognarsi, smettere di porsi continui perchè su qualcosa che ci eccita. Capire che spendere il proprio stipendio in sex toys piuttosto che nel servizio di piatti in porcellana o in pannolini non è un male. Non sei meno donna per questo, ne tantomeno una puttana. Rivendicare il proprio potere e dire di no quando non ce la sentiamo di fare qualcosa.

Ma soprattutto, la cosa più importante, far capire agli uomini che parlare apertamente di sessualità non vuol dire “essere alla ricerca di cazzo”. E’ un bisogno/desiderio di confronto, di imparare qualcosa di nuovo o scoprire i propri desideri e come ottenere tutti gli orgasmi mancati. Rivendicare i propri desideri e anche i propri diritti.

Smettetela di confondere la sessualità con il fare i marpioni che appena vedono una donna parlare di vibratori sentono la necessità di allungare le mani. O comunque di renderti a conoscenza di in che posizione ti metterebbero. Che poi, siamo sincere, chi te lo ha chiesto?

D’altra parte se gli uomini continuano con molestie e catcalling così non ci fanno una bella figura nemmeno loro. Ai miei occhi diventano come degli animali che non sono in grado di tenerselo nei pantaloni e sentono la necessità di dirti ogni cosa passi loro per la testa. Insomma delle bestie prive di intelletto e rispetto per gli altri esseri umani. Adesso pretendiamo comunicazione, comprensione e accettazione su ogni ambito, dalla masturbazione, alla pornografia e al consenso.

Più uomini femministi, meno goliardia

Essere femminista non significa essere estremista. Una cosa che è sempre bene ricordare è che il femminismo non è una lotta tra donne e uomini, ma una lotta per la parità. E come Penny e Linda non ci mancano di ricordare ci vogliono uomini femministi. Perchè è necessario anche il loro aiuto per cambiare delle strutture sociali che continuano a imprigionarci in uno spietato giudizio sul corpo degli altri (delle donne in particolare. IL FEMMINISMO NON COMBATTE CONTRO GLI UOMINI, MA ANCHE PER GLI UOMINI. Come dice Penny “non è la supremazia della fica”.

“Un uomo che ripensa alle proprie modalità di approccio verso le donne è un uomo che fa un lavoro retroattivo su se stesso e su quanto ha vissuto, ripensando a tutte le volte che ha seguito il gregge, ha assecondato le dinamiche di branco, oppure molto più semplicemente ha approfittato della disponibilità di qualcuno, senza assicurarsi davvero che quella cosa lì fosse consenso” (pagina162).

Freegida è un progetto in cui Linda e Penny hanno scelto di metterci la faccia, nonostante siano questioni spinose e rischiando di essere prese di mira. E’ un modo più costruttivo di trattare certi argomenti e portare avanti le battaglie. Nel frattempo invece certi individui insistono nel voler fare mansplaining. Ma perchè dovrei continuare a farmi spiegare da un uomo cosa è molestia e cosa no? Oppure come ad una donna dovrebbe piacere un rapporto sessuale quando il 90% della pornografia è realizzato dagli uomini per gli uomini?

L’intenzione è quella di superare un certo modello di femminismo, per non polarizzare uomini e donne ma creare un’alleanza. Meno paternali dagli sconosciuti, più conversazioni stimolanti e costruttive con uomini e donne. Meno mansplaining, più lotta comune per distruggere un sistema che manda in crisi sia donne che uomini (vedere capitolo 5: Dimensioni e erezioni). IL FEMMINISMO NON COMBATTE CONTRO GLI UOMINI, MA ANCHE PER GLI UOMINI. Come dice Penny non è “la supremazia della fica”.

Per evitare ulteriori spoiler vi consiglio di acquistare il libro o perlomeno di ascoltarsi le puntate del podcast di Linda e Penny (se scegliete il libro potrete anche godervi delle illustrazioni a dir poco magnifiche). Per comprendere meglio di cosa si ritrovano a dover ridere le donne tra di loro e cosa si può imparare da un libro che sprigiona delle verità nude e crude. Insomma un mix immancabile su ogni comodino di risate e sincerità.

Erica Nunziata

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