Principessa Elisabetta d'Austria (1865). L'opera di Franz Xaver Winterhalter ritrae Elisabetta di Baviera a 28 anni. © Franz Xaver Winterhalter / Wikimedia Commons

Sissi, principessa rivoluzionaria 

Anticonformista, alla continua ricerca di una sua dimensione, restia al rispetto delle regole sociali e soprattutto di corte: il mito della principessa Sissi, principessa rivoluzionaria, perdura di generazione in generazione.

© Franz Xaver Winterhalter / Wikimedia Commons

Biografia

Elisabetta Amalia Eugenia di Wittelsbach, meglio nota come Sissi, nasce a Monaco di Baviera nel 1837, dove trascorre l’infanzia. Conosce a 16 anni l’imperatore d’Austria Francesco Giuseppe dalla cui corrispondenza epistolare deriverà per errore il celebre soprannome “Sissi”: Elisabetta si firma come “Lisi”, ma Francesco Giuseppe lo interpreta come “Sisi”. I due giovani si sposeranno nel 1854; dal matrimonio nasceranno quattro figli. Il 1891 segna l’anno del suo assassinio, avvenuto per mano dell’anarchico Luigi Lucheni.

Sissi nella cultura popolare

La fama della principessa, simbolo di prestigio, eleganza e portamento, è stata alimentata in particolar modo da una popolare trilogia cinematografica che però non ha restituito un’immagine fedele e veritiera della nobildonna, ma ne ha anzi distorto la figura, a partire dal disegno del suo matrimonio, tutto fuorché idilliaco, fino al ritratto dei figli, ritraendo una principessa perfetta e mai scomposta, quasi marmorea.

È possibile però “conoscerla” veramente tramite il suo diario poetico, da cui emerge chiaramente la sua visione politica: Elisabetta appare a disagio nella sua condizione aristocratica né sembra condividere l’autoritarismo e la politica generalmente oppressiva degli Asburgo, tanto da sognare continuamente l’evasione.

© Emil Rabending / Wikimedia Commons

Fortemente sensibile alle condizioni sociali in cui versava la popolazione austriaca e ungherese, rattristata per la disparità socioeconomica fra lei e la gente comune, Elisabetta appoggiava ardentemente l’anticlericalismo, il liberalismo e ed era insofferente ad ogni forma di imposizione ed oppressione.

Nondimeno, in seguito al suicidio del figlio Rodolfo, la donna attraversa un lungo periodo di malessere fisico-psichico e di ossessione malata per il suo aspetto: in quest’occasione decide quindi di allontanarsi dall’ambiente degli Asburgo e girare l’Europa. Non potrà mai, però, togliersi di dosso quella corona che, nonostante la sua ideologia, sarà proprio il motivo della sua uccisione.

Aleggia quindi attorno a questa figura iconica un’immagine eccessivamente romanticizzata. Scavalcando quest’impalcatura di falsi miti, riusciremmo ad andare ben oltre una principessa sempre perfetta, trovando un personaggio enigmatico, forte e tormentato, un gabbiano intrappolato in una gabbia d’oro.

“Quella libertà che volevano rubarmi | quella libertà l’ho trovata nell’acqua | il mio cuore ha preferito fermarsi | piuttosto che uscirne in una cella.“

Un gabbiano di Nessun dove io sono, nessun lido considero mia patria, nessun luogo, nessun posto a sé mi lega; è di onda in onda invece che io volo“.

Immagine di violedimarzo

violedimarzo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ultimi Post

Riflessioni su Gaza: la storia di un genocidio e il sogno di una Palestina libera

Attualità, Politica, Storia

Aggretsuko: sfogare la rabbia repressa con il metal

Senza Categoria

Come costruire un pozzo in Africa, la storia di Pietro

Attualità

Dentro la foresta

Femminismo, Storia

Cookie & Privacy

Noi e terze parti selezionate utilizziamo cookie o tecnologie simili per finalità tecniche e, con il tuo consenso, anche per altre finalità come specificato nella Privacy Policy
Puoi acconsentire all’utilizzo di tali tecnologie utilizzando il pulsante “Accetta”. Chiudendo questa informativa, continui senza accettare.

Brava e pure mamma: dove si spinge la tutela della maternità

Il caso delle Radium Girls

Alla ricerca della felicità con “L’inventario dei sogni” di Chimamanda Ngozi Adichie