Leonora Carrington e l’arte onirica

L’articolo di oggi parla di un’artista le cui opere mi hanno letteralmente stregata, ovvero Leonora Carrington. Si tratta di una delle figure più importanti e affascinanti del movimento surrealista. Il lavoro di Carrington per me è assolutamente geniale e ipnotico e vi confesso che, ogni volta che vado in museo dove so che sono esposte delle opere surrealiste, le sue sono le prime che cerco. 

Nata in Inghilterra nel 1917, Carrington visse la maggior parte della sua vita in Messico, dove si trasferì nel 1942 e dove rimase per quasi settant’anni, fino alla sua morte nel 2011. In Messico la sua arte evolse in modo notevole. Anche perché, le sue opere si arricchirono di elementi della cultura e del folklore messicano, che si mescolarono ai temi surrealisti, creando degli abbinamenti a mio avviso superbi.

Le opere di Carrington sono impregnate di un immaginario simbolico ricco di elementi fantastici, mitologici e onirici. La femminilità diventa indistinguibile dal mistero, la libertà e l’occulto diventano due facce della stessa medaglia. Tramite la sua arte, l’artista esplora chiaramente la psiche umana e compie una riflessione sul femminile. La figura femminile, infatti, è spesso vista da Carrington come protagonista di storie misteriose e potenti. Le donne, nelle sue opere, sono detentrici di potere e saggezza.

L’impatto di Carrington è stato, inutile dirlo, enorme e maestoso nella scena dell’arte surrealista e non solo, rendendola un esempio di come le donne abbiano dato un contributo significativo a movimenti storici spesso dominati dagli uomini.

Uno dei suoi lavori per me più affascinanti è sicuramente Gli amanti (1987), che raffigura un’enigmatica scena in quella che sembra essere una tenda. Gli elementi del dipinto sono misteriosi, affascinanti, mistici. Chi sono le due figure nel letto? Perchè i personaggi che li circondano hanno il capo coperto di nero? Cosa voleva rappresentare l’artista dipingendo il lupo che cammina sulle stampelle? Quest’opera lascia la nostra mente fantasticare e la parte bella sta proprio nel fatto che, probabilmente, ognuno di noi darà una risposta diversa a queste domande. 

Giusto per farvi capire la portata del suo lavoro, nel 2022 la Biennale d’Arte di Venezia è stata dedicata interamente a lei. In particolare, il titolo di quella Biennale era “Il latte dei sogni”, lo stesso titolo di una raccolta di favole creata da lei. Trovo che si tratti di una raccolta realmente straordinaria, unica e mai vista prima. La raccolta di racconti in questione si lega inestricabilmente alla vita di Carrington. Le storie raccolte in Il Latte dei Sogni, originariamente intitolata Leche del sueño, nascono negli anni ’50. Dopo essersi stabilita in Messico, Leonora Carrington decorò le pareti della stanza dei suoi due figli, allora dei bambini, con delle storie bizzarre storie di creature magiche e mostri. Successivamente, l’artista decise di racchiudere nove di queste storie in un testo scritto, illustrato da lei stessa. 

Il titolo “Il Latte dei Sogni” è stato dato da uno dei figli di Carrington. Si tratta di una raccolta di favole che parla di universi fantastici, onirici, popolati da creature bizzarre e ipnotiche, quasi inquietanti. Le parole si mescolano ai disegni ad acquerello, creando un linguaggio verbale e visivo assolutamente unico nel suo genere e mai visto prima. In realtà, pur essendo state create per i bambini, le storie di Carrington parlano anche e soprattutto agli adulti, grazie al loro lato introspettivo e psichedelico. L’aspetto per me assolutamente sensazionale è che questa artista riesce a trasmettermi tutti questi messaggi, bellissimi e importantissimi, attraverso il divertimento e il gioco, elementi essenziali per prendere la vita con leggerezza e vedere il mondo con gli occhi di un bambino.

Le favole de Il latte dei sogni, e più in generale le opere di Carrington, mostrano un mondo magico dove l’immaginazione plasma l’essere. Dove ognuno ha la possibilità di cambiare, evolvere, uscire da sé stesso. Mi piace lasciarmi trasportare, attraverso l’arte di questa artista straordinaria, pensando che non esistono limiti alla nostra immaginazione e alla nostra creatività e che noi siamo artefici del nostro destino.

Immagine di Elisa Manfrin

Elisa Manfrin

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