Un materasso di parole taciute e obliate dal tempo si erge dinnanzi a memorie sepolte. La voce femminile giace fra alberi genealogici privi del loro nome, ricordi scritti da uomini, cultura maschile e desideri che non hanno mai potuto attecchire in un terreno intriso di libertà.
Le donne sono state, per secoli, dimenticate, rinnegate e svilite. Non hanno avuto la possibilità di accedere all’istruzione o di scegliere della propria vita affettiva e sessuale. A differenza degli uomini che esprimevano con facilità il loro punto di vista e venivano accolti in ogni dove (bisogna sempre tenere a mente – e desidero precisarlo – che la società era patriarcale, cioè creata per e da gli uomini), le donne non avevano modo di lasciare un segno tangibile nel loro nucleo familiare e nel mondo.
Esiguo è il numero di figure femminili, ad esempio, citate e presenti nei manuali di storia, letteratura o scienza. Il loro operato veniva nascosto e trasmesso in minima parte. L’unico strumento, con il quale esse potevano imprimere con forza le loro orme, fu realizzare disegni su tela, creando, molto spesso, meravigliose opere. A un occhio inesperto, tutto ciò, a primo acchito, potrà apparire un metodo assolutamente bislacco: purtroppo, però, esso veniva concepito dalle donne come sola occasione per essere viste, sebbene solo in superficie dai posteri.
Sono innumerevoli i testi che, a oggi, trattano della cancellazione sistematica delle donne dalla cultura ma, se si è in cerca di qualcosa che lasci un segno evidente e che riesca immediatamente a creare riflessione, consiglio:
A. Breve storia delle donne, Jacky Fleming
La graphic novel spiega, con sagacia e tagliente ironia, la prigionia delle donne in varie epoche storiche. Si mettono in evidenza le assurdità alle quali sono state sottoposte e i ragionamenti maschilisti che hanno subito. Nonostante l’argomento spinoso e delicato, l’autrice riesce a trattarne in maniera spensierata e divertente.
B. Gli uomini mi spiegano le cose, Rebecca Solnit
Un saggio audace e dolorosamente vero in cui l’autrice racconta il concetto di Mansplaining e di come le donne, da sempre, subiscano il dominio maschile. Le femmine vengono tacciate, da alcuni uomini, di essere incompetenti e, dunque, sono impossibilitate a creare cultura. La Solnit tratta di una realtà sociale poco compresa: consiglio di leggere il testo con la volontà di capire il punto di vista femminile e scevri di pregiudizio.
Come nuovi lettori e lettrici è fondamentale attribuire valore al femminile, studiare le donne di un tempo e impedire la cancellazione sistematica del pensiero di molte studiose. Vi esorto a immergervi nella lettura dei due testi e di guardare alle problematiche sociali con occhi buoni: tessere un filo paritario è necessario per una società equa.
SCRITTO DA: Lorenza De Marco
Sono Lorenza, scrivo per lavoro, studio Filologia Moderna e, sul profilo instagram leultimeletteredi, mi occupo di letteratura e femminismo.
(link https://www.instagram.com/leultimeletteredi/?hl=it)
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