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THE GOOD WIFE: UNA STORIA DI RISCATTO

Tuo marito, procuratore di stato, è accusato di corruzione e di aver usato soldi pubblici per pagare la propria amante. Come sopravvivere dopo che il mondo in cui sei vissuta per gli ultimi tredici anni della tua vita crolla? Cosa puoi fare dopo aver rinunciato alla carriera di avvocata, dedicando tutto il tuo tempo e tutte le tue energie ad essere e a fare la moglie e la madre dei tuoi figli?

Alicia Florrick (Julianna Margulies) non è una donna qualsiasi né tantomeno un personaggio di una serie qualsiasi. Protagonista della serie tv legal “The Good Wife”, rompe le catene che l’avevano ancorata al ruolo di first lady (moglie del procuratore distrettuale Peter Florrick, interpretato da Chris Noth) e riprende il pieno possesso della sua vita, lavorativa, amorosa e relazionale. Dopo tredici anni passati tra le mura di casa per prendersi cura dei figli e della vita di famiglia, Alicia veste nuovamente i panni da avvocata.

Questa scelta non è senza intoppi e, anzi, è costellata da difficoltà: la competizione con altri associati al primo anno che hanno vent’anni meno di lei e che sono appena usciti dall’università; il peso del nome del marito, che fa precedere gli scandali compiuti da lui alla figura di Alicia; un mondo, quello degli avvocati e dei tribunali, pieno di persone senza scrupoli, corruzione, lati oscuri della politica, ma anche di class action e idealismo.

Stagione dopo stagione, Alicia intraprende un viaggio di liberazione, di riscatto, perseguendo i propri valori di giustizia e verità, anche a costo di vedersi sbattuta una porta in faccia o di avere pochi ma fidati amici.

In questa serie, scritta dai coniugi Michelle e Robert King, nessuno sarà immune a sbagli, scandali, dolore. Ciò che rende Alicia un personaggio unico è l’intraprendenza e l’intelligenza che la caratterizzano, che ha maturato proprio a causa (o grazie) alle vicissitudini attraversate dallo scandalo di Peter, le permetteranno di tagliare i ponti con chi l’ha fatta soffrire, di provare strade nuove o di ripercorrere quelle che aveva abbandonato, di intessere nuove relazioni o ricucire i rapporti.

Come una fenice, Alicia risorge dalle ceneri dello scandalo. Non è “la moglie del procuratore Peter Florrick” come tanti colleghi, giudici e clienti la apostrofano; è come “l’avvocata Alicia Florrick” che vuole affermarsi, con una propria carriera e un proprio stile. Sia nel lavoro sia nel sostegno alla campagna politica del marito, Alicia non smette mai di portare il proprio punto di vista: il tradimento di Peter le ha fatto riscoprire la sua forza e non ha paura di far sentire la propria voce.

Nella vita privata sceglie il meglio per sé e per i propri figli: cambia casa per poter gestire la nuova situazione familiare, accompagna i figli adolescenti Grace (Makenzie Vega) e Zac (Graham Phillips) nella loro crescita e nelle loro nuove esperienze ascoltandoli (quando la figlia minore Grace diventa cristiana praticante, mentre Alicia è atea) e aiutandoli ad imparare dai loro sbagli (le relazioni spesso problematiche di Zac, il maggiore); confrontandosi con il fratello Owen (Dallas Roberts), professore universitario sempre pronto a mollare ciò che sta facendo per un po’ di chiacchiere terapeutiche fratello-sorella; riallacciando i rapporti con la madre (Stockard Channing).

Il riscatto per Alicia significa anche creare nuove amicizie, ora che è veramente libera di affermare sé stessa alle proprie condizioni, senza voler tradire i propri ideali o le proprie aspirazioni. Nessuno può guarire le proprie ferite da solo: così, le relazioni amicali e familiari, professionali e informali, sono fondamentali per la costruzione della “nuova” Alicia. Iconici i personaggi come Diane Lockhart (Christine Baranski), Will Gardner (Josh Charles), Kalinda Sharma (Archie Panjabi), Eli Gold (Alan Cumming), ma anche molti altri che, nel corso delle stagioni, compaiono, riappaiono, come una presenza familiare al pubblico e, soprattutto, ad Alicia.

Protagonista della serie è certamente l’empowerment femminile. Alicia è donna, moglie, madre e avvocata in una società e in una professione dominata dagli uomini.

La “rinascita” che vive la protagonista passa anche per la sua riaffermazione nello studio e in tribunale, sotto i riflettori dei media e nell’intimità. In alcuni momenti deve sottostare alle regole delle campagne politiche che la vogliono al fianco del marito per dare una buona immagine del candidato, in altri decide autonomamente di sottrarsi a tutta questa messinscena. Sceglie liberamente della propria vita sessuale come della propria carriera riscattando la propria indipendenza. Il percorso di rinascita di Alicia viene costruito pazientemente nel corso della serie, rendendola cosciente della propria forza e cosciente degli errori del passato. Lo spettatore, una stagione dopo l’altra, non può che tifare per lei e, in fondo, imparare dalla sua storia.

Menzione speciale va anche alla serie spin-off, sempre curata dai King con Phil Alden Robinson, ancora più potente nel raccontare la vita di un personaggio affascinante come Diane Lockhart (e di altre donne non solo del mondo della giurisprudenza) negli USA sotto la presidenza Trump.

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Gaia Zordan

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