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NON E’ il mio presidente: riflessioni di una neo 31enne su un governo che non soddisfa

E’ inutile girarci attorno: Giorgia Meloni NON E’ il mio presidente e questo NON E’ un governo che mi rappresenta. Dopo le ultime, inaccettabili dichiarazioni uscite dalla bocca di alcuni dei ministri dei partiti di maggioranza, mi trovo se non costretta, di sicuro spronata, a fare chiarezza su ciò che questo governo sta dicendo e facendo. Preparatevi: questo articolo non sarà gradito a tutti.

Era il 25 settembre 2022 quando in tutti i quotidiani del mondo si leggeva di come gli italiani avessero messo al potere, dopo anni, di nuovo un partito di estrema destra. Non a caso evidenzio la parola estrema. Questo governo sta mostrando quanto forti ed estreme possano essere le loro posizioni su questioni che toccano direttamente gli esseri umani. Ma partiamo dall’inizio. Partiamo da LEI. La nuova, anzi no, IL NUOVO presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Lasciando da parte la questione IL/LA presidente, il mio primo pensiero su questo nuovo capo del governo è stato: “Vabeh, non mi sta simpatica, ma è la prima premier DONNA, magari qualcosa di buono lo farà”. Invece, ho capito solo un’amara verità. C’è una grande differenza tra una persona FEMMINA al potere e una persona FEMMINISTA, proprio perché non basta essere donna per essere dalla parte delle donne.

Giorgia Meloni e Matteo Salvini.

Il presidente Meloni ha più volte ribadito che NON INTENDE abolire o modificare la legge 194 per il diritto all’aborto. Intanto però, tre ministri da tre dei più grandi partiti della maggioranza, hanno presentato delle proposte di legge che andrebbero a limitare questo diritto. In che modo? Andando a modificare l’articolo 1 del codice civile. Questo infatti, recita: “La capacità giuridica si acquista al momento della nascita. I diritti che la legge riconosce a favore del concepito sono subordinati all’evento della nascita”. Ovvero una persona inizia ad avere diritti e ad essere tutelata appena nasce.

Ora, in un paese in cui, secondo il dato del 2020 del Ministero della Salute, il 64,6% dei ginecologi è obiettore di coscienza, e in alcune regioni si raggiunge anche l’80%, c’è davvero bisogno di leggi che tutelino il feto? A mio modesto parere, forse sarebbe meglio una legge in più che tuteli le donne, considerando che il corpo è il loro. Invece, pare che secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità del 2021, si registrino appena un consultorio ogni 35 mila abitanti. Per legge, dovrebbero essercene minimo uno ogni 20 mila. Mi preme inoltre farvi notare che i tre suddetti ministri che hanno presentato le proposte di legge, sono tutti UOMINI. Insomma, forse IL presidente non toccherà la 194, ma altri modi per arrivarci li troverà di sicuro.

Qualcuno forse non approverà che io parli di qualcosa che ancora non è un fatto compiuto… Vogliamo allora parlare di fatti? Molto bene. Parliamo di ciò che NON è stato fatto per cercare di evitare quella catastrofe che è stata il naufragio a largo delle coste italiane. Parliamo delle vittime e dei corpi dei migranti, che sono stati riportati a riva dalla marea e dai volontari del paese di Cutro. Il rimbalzo della responsabilità per questa tragedia è stato imbarazzante. Il ministro dell’Interno Piantedosi, durante il suo report alla Camera, ha fatto sapere che il dispositivo SAR che segnala le emergenze, non si era attivato. Nemmeno l’agenzia europea Frontex aveva dato l’allarme, pur avendo identificato l’imbarcazione.

Tuttavia, già alcuni anni prima, la Guardia Costiera stessa aveva spiegato che un caicco di legno che contiene decine e decine di persone, è già di per sé in una situazione di pericolo perché non può sopportare una tale quantità di gente! Persino quando le motovedette della Guardia di Finanza, che erano uscite per controllare la situazione, sono dovute rientrare per il mare grosso, NESSUNO ha pensato che magari anche quel barcone di legno poteva essere in difficoltà!

I fiori posti sulla spiaggia del naufragio a Cutro.

Infine, il ministro Piantedosi non poteva farsi mancare l’ultimo commento. “La disperazione non può giustificare condizioni di viaggio che mettono in pericolo la vita dei propri figli”. Mi dica Ministro, cosa ne sa Lei, cosa ne sappiamo tutti noi, privilegiati che viviamo in Italia, della disperazione delle persone che fuggono dalla tortura, dall’oppressione, dalla fame, dalla guerra e dalla povertà? Davvero Lei crede che chi si imbarca in questi viaggi, non sappia che potrebbe morire in mare?

Concludo su questo argomento facendo notare come il Presidente Mattarella non si sia fatto attendere. Egli ha prontamente portato il suo rispetto alle vittime, visitando le bare a Cutro… NESSUNO dei ministri di questo governo si è presentato a porgere rispetto alle vittime. Sono arrivati tutti per questo grande Consiglio dei Ministri a Cutro, voluto dal presidente Meloni e poi sono scappati via. Non avevano tempo per porgere il loro rispetto. Tuttavia, sia Salvini che la Meloni hanno avuto tempo di fermarsi dopo a fare il karaoke… Ma andiamo avanti.

I parlamentari del centro-destra, durante il periodo che ha portato alla bocciatura del DDL Zan, hanno spesso pronunciato questa frase: “QUESTI DIRITTI NON SONO UNA PRIORITA’ “. In questi giorni sembra proprio che, non solo non siano una priorità, ma che siano diventati anche troppi questi diritti. Tanto che il nuovo governo ha ben pensato di iniziare a toglierne qualcuno. Il 13 marzo, il Prefetto di Milano chiede al sindaco di interrompere la registrazione dei figli di coppie omogenitoriali.

La maggioranza ha successivamente anche bocciato in Senato il certificato di filiazione europeo, una proposta di legge che serviva a riconoscere i genitori in tutti gli Stati membri, indipendentemente dalla modalità di procreazione. In questo modo, i figli delle coppie omogenitoriali, si ritrovano con un solo genitore registrato, mentre l’altro è valutato come un estraneo. Per fare un esempio banale, il genitore non registrato come tale, non può nemmeno andare a prendere il proprio figlio a scuola senza una delega di quello registrato. E così facendo, i bambini di queste coppie non sono completamente tutelati.

Le famiglie scendono in piazza a Milano.

In tutto questo, la maggioranza è riuscita a far passare questo rifiuto della legge come una battaglia contro la “gestazione per altri” o come la chiamano loro “la maternità surrogata”. Quindi, dopo la ministra Roccella, che ignora il problema dicendo che non c’è “alcuna negazione del diritto dei figli” e il vicepresidente della Camera Rampelli, che dice che le coppie gay “spacciano i figli per loro”, arriva un’altra dichiarazione da parte di un esponente di Fratelli d’Italia. Il ministro Mollicone infatti afferma: “La maternità surrogata è un reato grave, più grave della pedofilia”. C’è una sola cosa che vorrei dire a questo ministro. Ministro, la prego, prima di fare certe affermazioni, vada da una persona che da bambino ha subito degli abusi e gli/le chieda se preferirebbe rivivere quegli abusi, quella violenza fisica e psicologica o magari venire adottato da una famiglia omogenitoriale.

Potrei andare avanti e scrivere almeno altri quattro o cinque articoli su questo governo, partendo dalle promesse fatte e non mantenute, come quella sulle accise su cui il nostro presidente Meloni aveva tanto spinto. Oppure potrei parlare delle nuove violenze a sfondo neo-fascista che si sono recentemente dispiegate ai danni di alcuni studenti fiorentini. Potrei dire che non solo non ci sono state condanne da parte di Meloni, Salvini e compagnia bella ma anzi, la preside del liceo da cui venivano i ragazzi attaccati, è stata ripresa dal nostro caro ministro dell’Istruzione, Valditara. Eh sì, perché il ministro invece di condannare le associazioni vicine alla sua maggioranza, ha condannato la presa di posizione di una preside contro la violenza e lo squadrismo.

Ministro Valditara, volevo solo farle notare che la nostra Costituzione, per quanto vecchiotta, rimane sempre ANTIFASCISTA! E Lei ha giurato su quella. Si potrebbe anche parlare di come il nostro presidente del Senato, l’onorevole La Russa, busti di Mussolini a parte, si diletti nel paragonare l’orientamento sessuale alla fede calcistica o di come il ministro Salvini adori decantare la “famiglia tradizionale” e poi ha avuto due figli da due donne diverse e ha ora una nuova compagna. Insomma, è meglio se mi fermo qua.

Dopo 6 mesi posso dirlo: QUESTO GOVERNO NON MI RAPPRESENTA. IL presidente Meloni NON MI RAPPRESENTA. Sono italiana, ma NON CONDIVIDO nulla di ciò che questo governo sta facendo. E’ un governo senza empatia, senza solidarietà per gli altri… E’ un governo SENZA UMANITA’.

Picture of Selenia Romani

Selenia Romani

Una risposta

  1. Sono d’accordo su tutte le questioni trattate per poter dichiarare con certezza che questo governo non mi rappresenta. In pochi mesi, abbiamo tutti fatto un salto all’indietro del tempo di circa 60 anni ossia siamo tornati ad un modello post fascista che ci allontanerà da tutto il mondo …

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