Festività natalizie e mondi interiori

Ho sempre pensato che le festività natalizie siano uno di quei periodi dell’anno dove gli stati d’animo sono amplificati, dove le cose si sentono più intensamente. Motivo per cui credo che chi ha la tendenza a essere sereno e spensierato, si senta così specialmente durante il periodo delle festività. Viceversa, chi magari ha la tendenza ad essere più riflessivo e cupo, credo senta questa pesantezza in modo ancora più intenso durante questo periodo dell’anno.

In generale, credo che le festività natalizie possano essere un momento abbastanza difficile per molti. Forse perché hanno luogo verso la fine dell’anno, quando si fanno un po’ i conti con l’anno passato, forse perché non si lavora, e quindi si ha più tempo da passare con i propri pensieri. O forse perché tutti postano foto felici in compagnia dei propri cari. Siamo bombardati da foto di persone sorridenti, famiglie numerose, gruppi di amici che vanno in viaggio insieme. 

Credo che durante il Natale siamo portati ancora più del solito a paragonare la nostra vita a quella degli altri. E, lo sento sulla mia pelle, questa cosa non fa bene alla nostra salute mentale. Mi paragono agli altri da sempre. Purtroppo, mi viene da dire. E per qualche motivo, durante il Natale, lo faccio ancora di più. Forse perché non ho una famiglia grande, forse perché non ho mai fatto cenoni o pranzi con decine di persone, forse perché in casa mia non ci siamo mai fatti tanti regali di Natale, almeno fino a qualche anno fa. 

Ricordo che quando ero piccola Babbo Natale da noi non passava. Io sono veneta e, come forse alcuni di voi sapranno, in alcune zone del nord d’Italia passa Santa Lucia a lasciare i regali ai bambini, un paio di settimane prima di Natale. Ho ricordi molto lucidi di quando ho iniziato ad avere i social durante i primi anni delle superiori, quindi circa dieci anni fa, e guardavo foto di persone che postavano i loro alberi di Natale con tantissimi pacchettini. Mi sentivo molto invidiosa, perchè il mio Natale è sempre stato “lowkey”, passatemi il termine in inglese, e perchè lo spirito natalizio non l’ho mai sentito più di tanto.

Ora che sono cresciuta, riesco a riconoscere il mio privilegio e mi sento molto più grata per quello che ho. Mi rendo conto che i regali non sono importanti e non lo sono nemmeno le apparenze. Piuttosto, è importante stare bene, avere accanto delle persone che ci vogliono bene, avere un cuore gentile, saper vedere la bontà nel mondo, avere un luogo da chiamare casa.

Ogni anno, durante il periodo natalizio, penso spesso alle persone meno fortunate di me, a chi non ha una famiglia, a chi ha subito un lutto, a chi si sente solo, a chi non si sente al sicuro nel paese in cui vive. Penso a queste persone ancora di più in questo momento dell’anno e in un certo senso prego per loro, nonostante io in Dio non ci creda molto. Spero che queste persone, in qualche modo, sentano il mio calore da lontano e si sentano meno sole. 

Sto facendo un grande lavoro su me stessa e sono arrivata a capire che il privilegio in cui io vivo non è una questione meritocratica. Durante il Natale mi rendo ancora più conto del fatto che se io sono in salute, ho una casa, dormo al caldo tutte le sere, posso scegliere ogni giorno cosa mangiare e ho delle persone vicino a me che non vedono l’ora di ascoltarmi, non è una questione di merito. Queste cose non le ho perché sono più brava, più simpatica o più intelligente, ma molto probabilmente solo perché sono fortunata. Con questo non intendo dire che dovremmo sentirci in colpa per il nostro privilegio, anzi, ma dovremmo usarlo per rendere il mondo un posto migliore, ancora di più durante queste festività. 

Ci tengo a terminare questo articolo di oggi dicendovi che in qualunque modo vi sentiate durante queste festività, sappiate che ne avete tutto il diritto. Vi auguro di passarle come meglio credete, anche se questo significa deludere qualcuno. Se sentite che per la vostra salute mentale è meglio passare la serata in compagnia di un film e di una tisana o prendere un aereo e fare un viaggio piuttosto che passare ore interminabili con parenti che non vi piacciono, vi auguro di trovare il coraggio per farlo. Vi auguro di ascoltare i vostri mondi interiori e avere il coraggio di seguire ciò che vi suggeriscono. Questo è l’augurio che mi sento di farvi quest’anno.

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Elisa Manfrin

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