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Femminilità e sensualità nelle opere di Liu Xi

Fragilità e solidità sono in ognuno di noi. Non importa chi sei, di che sesso sei, che carattere hai. Sono elementi universali, attraverso i quali le persone sono connesse.

Al giorno d’oggi, la sfera dell’arte contemporanea cinese è particolarmente vivace a livello internazionale. In particolare, molti artisti hanno cominciato ad affrontare tematiche che in passato sarebbe stato impossibile affrontare, come ad esempio il genere e la sessualità. Negli anni ’90 la censura che veniva applicata in Cina nei confronti di opere, artisti e movimenti era estremamente forte. La nudità nelle opere, ad esempio, era considerata qualcosa di assolutamente inaccettabile e molti lavori che la affrontavano erano catalogati come pornografici. 

Negli ultimi anni molte artiste cinesi hanno cominciato ad includere il femminismo nella loro arte, creando un dialogo interessante e innovativo nella sfera dell’arte contemporanea cinese. A mio avviso, una delle artiste più significative a tal proposito è Liu Xi, che lavora principalmente con la ceramica. Ho scelto di parlare di lei perché non è ancora molto conosciuta e credo che meriti più risonanza. I messaggi che esprime attraverso la sua arte sono di un’importanza fondamentale e secondo me devono arrivare a quante più persone possibili. 

Liu Xi è nata nel 1986, nella provincia settentrionale dello Shandong. La sua è sempre stata una famiglia molto tradizionalista, ancora legata ad alcune dinamiche confuciane. Nella tradizione confuciana, infatti, le donne sono sempre state considerate deboli rispetto agli uomini in termini di capacità morali. Per questo motivo esse dovevano essere controllate, altrimenti avrebbero potuto sconvolgere l’ordine sociale, che allo stesso tempo è anche patriarcale. Secondo l’ottica confuciana i corpi femminili erano pericolosi e minacciosi, perché potevano condurre gli uomini a comportamenti socialmente devianti. L’artista stessa racconta di essersi sentita molto isolata e “inferiore” da bambina, per il fatto di essere una femmina. Oltre a ciò, c’è da dire che lei è cresciuta nella Cina maoista, dove il femminismo era considerato un concetto superfluo e inutile. 

Tramite la sua arte Liu Xi ci mostra come il corpo sia strettamente legato a indagini filosofiche, a rappresentazioni estetiche e a politiche di genere. Liu Xi attraverso le sue composizioni in ceramica rappresenta tutto questo e crea nuovi confini tecnici ed estetici per l’uso di questo materiale. La scelta di utilizzare la ceramica non è casuale, innanzitutto perché è un materiale che in Cina ha sempre svolto un ruolo di protagonista e in secondo luogo perché è sinonimo di resistenza, forza e resilienza nonostante la sua fragilità. 

Le sue opere sono impeccabilmente e innatamente sensuali ed esplorano temi come la femminilità, la corporeità, l’accettazione di sé e la bellezza della diversità. In altre parole, sono un inno alla scoperta della propria identità e al desiderio di libertà. È proprio la ricerca di libertà che lei persegue, dal momento che questa le è mancata all’interno della sua famiglia di origine. Liu Xi possiede una capacità unica di esprimersi in modo profondamente personale e politico, allo stesso tempo. Nonostante il suo lavoro si basi su fatti privati e intimi, le sue opere non possono non essere politiche, perché sono estremamente d’impatto e provocative. L’artista utilizza la fragilità intrinseca e la malleabilità sensuale dei materiali per esplorare cicatrici psicologiche derivanti dal suo passato e per trasmettere un messaggio politico relativo agli squilibri di potere ancora molto radicati in Cina.

Magari alcuni di questi concetti e idee noi già li conosciamo, ma in Cina l’arte di Liu Xi infrange le norme e sfida davvero l’etica sociale, senza timori. Proprio in questo risiede la potenza della sua arte. Per tutti questi motivi l’artista sta cominciando a guadagnare una certa notorietà a livello internazionale. E questo successo è meritato, lasciatemelo dire. Non a caso è stata invitata a partecipare a numerose mostre in Cina e all’estero. 

A mio avviso, una delle sue opere più significative è Our God is Great, di cui ha realizzato più versioni. In questa prima versione le protagoniste sono delle vulve di porcellana nera. Tramite quest’opera Liu Xi ci mostra la bellezza dell’anatomia femminile. Le vulve, infatti, sono tutte diverse tra loro, di forme e dimensioni diverse. L’artista lascia volutamente le sue impronte sulla ceramica finchè lavora, così da rappresentare il tocco erotico. Con questa creazione Liu Xi dà il suo contributo per abbattere i taboo relativi ai genitali femminili e a tutto ciò che è connesso ad essi, ad esempio la masturbazione, le mestruazioni e il parto. 

Nel 2021 ha realizzato un’altra versione di Our God is Great, dove tutti gli oggetti di porcellana sono di color oro, come ad indicare la preziosità della sessualità femminile. Liu Xi si rivolge con forza alle donne e le spinge ad avere più consapevolezza. Le vulve in questione sono scintillanti, aperte o chiuse, piene di pieghe e strati, decorate con un motivo a merletto. Alcune sembrano quasi artificiali, animalesche, altre assomigliano a dei vegetali o a degli amuleti, come a significare che dentro di noi continuiamo moltitudini. A mio avviso, col titolo di quest’opera, Liu Xi ci sta lanciando un messaggio a dir poco straordinario, ovvero che Dio è grande, ma il sesso femminile è più grande perché contiene la vita stessa. La sacralità di cui quest’opera è intrisa per me è qualcosa di assolutamente meraviglioso.

Inutile dire che adoro le opere di Liu Xi per la loro potenza. Ogni creazione è sensuale, audace e forte. Sembra che ci venga detto: “E tu, cosa aspetti a conoscerti, a guardarti, a esplorarti? Di che cosa hai paura?”. Con le sue opere quest’artista ci invita a considerarci nella nostra totalità, ad abbracciare ogni lato di noi. E per questo le sono molto grata.

Elisa Manfrin

Elisa Manfrin

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