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Le maree interiori: 108 rintocchi di Yoshimura Keiko

Le maree interiori: 108 rintocchi di Yoshimura Keiko

Isola Stromboli (Sicilia)

C’è un’isola nei mari del Giappone, al largo della costa.

Un’isola piccola, distante dal progresso, lontana dalle meccaniche complesse della modernità che avanza e inghiotte.

Su quest’isola vive una manciata di abitanti che, anno dopo anno, vede diminuire le sue fila e osserva le rughe aumentare sui volti di chi resta.

È un’isola speciale. Si dice che i suoi abitanti vivano più a lungo. Chissà se è vero.

Le giornate sull’isola si inanellano una dopo l’altra, aggiungendo giorni alle settimane e mesi agli anni. Ogni stagione mostra le sue attività e le sfumature peculiari della sua fisionomia. La fioritura delle camelie e la raccolta del loro prezioso olio, l’inizio e la fine delle classi dei più piccini, le tempeste e le maree. I 108 rintocchi che accompagnano l’inizio del nuovo anno. E i suoi abitanti vivono in simbiosi con la personalità dell’isola che li protegge e mostra loro la via della comunità e della cura.

Forse era tutto lì, nel desiderare la gioia ma prendersi il tempo necessario per costruirla, nel non pretendere nulla con una passione disperata. Forse era quella la maniera migliore per accettare l’andare e il venire della fortuna. L’unica vita possibile su un’isola piccola come quella.

Sohara Mamoru è il protagonista di questa storia, accanto alle terre e alle onde che l’hanno visto nascere. Ha provato a seguire le sue ambizioni al di là dei confini conosciuti che l’hanno visto crescere e formare il suo modo di osservare le cose e vivere le persone che ha accanto. Ha tentato, ha lavorato duramente, ha sofferto la nostalgia della sua isola ed è tornato. Potrebbe sembrare una sconfitta ma, come capirà ben presto, è la via mostrata da tutte le scelte compiute, anche quelle che si rivelano sbagliate, a mostrare il sentiero giusto a cui votarsi. Sono le scelte sbagliate a rivelarci le luci nascoste della nostra identità.

«Quando non c’è scelta, quando non si può neppure decidere se andare o restare, la libertà non serve a niente».

E la sua libertà è tornare e mettere a servizio delle persone che più ama tutti i suoi talenti, aggiustando, aiutando, essendoci. È grazie alle sue mani sapienti che l’isola rimane intatta, alla sua abilità nell’aggiustare tubature e tetti, pulire tatami, sistemare giardini, che Sohara impara a vedere quello che c’è oltre ai bisogni quotidiani e a nascondere piccoli gesti magici nella vita di ognuno.

Leggendo queste pagine sembra davvero che il significato di tutto graviti intorno alla parola “scelta”. Scegliere di concedersi la possibilità di cambiare. Fare delle scelte ascoltando soltanto la propria voce interiore. Rifiutare o accettare ciò che si potrebbe afferrare con fin troppa facilità. Decidere di mettersi a disposizione degli altri. Ricavare il proprio spazio di felicità, nonostante tutto.

Il mondo era immenso ma lui aveva scelto un puntino di pochi chilometri quadrati, difficile da raggiungere da ogni lato. Eppure, Sohara sapeva – lo aveva sempre saputo – che quella limitazione era stata l’unica capace di dare sapore alla sua vita. Non solo le affermazioni ma anche le negazioni creavano l’equilibrio dei sentimenti. «Non è unicamente ciò che sogniamo e realizziamo ma anche ciò che ci è interdetto, vietato, reso impossibile dalle circostanze, a renderci felici»

Yoshimura ci regala un piccolo gioiello. Questo romanzo lieve accoglie dentro di sé le inflessioni dell’umanità e le abbraccia come parte di un unico quadro imprescindibile. Omettere il male significherebbe privare il lettore di uno dei colori che ci appartengono, ma in queste pagine c’è qualcosa che fa davvero sperare che l’umanità non abbia del tutto fallito.

108 rintocchi, di Yoshimura Keiko.

Yoshimura Keiko è lo pseudonimo di una giovane esordiente giapponese nata a Tōkyō nel 1999. 108 rintocchi è il suo primo romanzo.

Tradotto in italiano da Laura Imai Messina.

Picture of Alessandra Marrucci

Alessandra Marrucci

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