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Alice Neel: l’auto affermazione attraverso la nudità del corpo

Introduzione biografica

Alice Neel nasce il 28 gennaio 1900 a Merion Square, Pennsylvania. Proveniente da una famiglia molto rigida appartenente alla classe media, Alice Neel è la quarta di cinque figli. Suo fratello maggiore muore di difterite dopo pochi mesi dalla sua nascita. Questo sarà uno dei tanti lutti ai quali Alice Neel sarà costretta ad assistere. Dopo essersi diplomata nel 1918 ed aver svolto il Servizio Civile, nel 1921 decide di iscriversi alla Philadelphia School of Design for Women (oggi conosciuta come Moore College of Art & Design). Alice Neel rifiuta di seguire le regole pittoriche dell’Impressionismo, movimento artistico del periodo, decidendo di avvicinarsi al Realismo. La vita di Alice Neel è stata segnata da tragici avvenimenti che hanno contribuito a rendere le sue opere d’arte la testimonianza di un’esistenza fatta di scelte forti e radicali. La prima figlia di Alice Neel muore di difterite, esattamente come suo fratello maggiore. La separazione dal marito e il ritorno di Alice Neel negli Stati Uniti fa sì che l’artista non possa più vedere sua figlia. È in questo periodo della sua vita che Alice Neel tenta il suicidio e viene ricoverata. Durante i mesi di ricovero, Alice Neel comprende quanto la pittura le sia di sostegno e aiuto in una situazione di profonda sofferenza. Ma nonostante i traumi e le sofferenze vissute e le parole di una madre oppressa al sistema maschilista dei tempi, Alice Neel ha continuato a indagare e scoprire nuovi modi e tecniche per poter esprimere i suoi pensieri e la sua visione del mondo attraverso l’arte. I suoi dipinti sono la rappresentazione della realtà attraverso il suo sguardo.

Il corpo nudo delle donne diventa simbolo di auto affermazione

Attraverso le sue opere Alice Neel ci restituisce una diapositiva di chi in quell’esatto momento posa d’innanzi al suo sguardo attento, capace di carpire ogni minimo dettaglio. Nell’estate del 1930 Alice Neel cambia i soggetti ritratti nei suoi dipinti. É proprio in questo periodo che decide di ritrarre i suoi primi nudi femminili. Il corpo delle donne era sempre stato ritratto, fino ad allora, come un corpo fragile, spaventato, sottomesso allo sguardo e alle regole dell’uomo che lo ritraeva. Ma attraverso i quadri di Alice Neel la situazione si ribalta. Alice Neel ribalta la visione del corpo delle donne che fino ad allora le aveva relegate ad uno sguardo maschile, restituendo loro lo sguardo femminile in grado di raffigurare corpi a lei conosciuti in quanto donna. I suoi ritratti sono realistici in quanto la sua capacità di scavare a fondo e di comprendere i soggetti da lei ritratti e il loro mondo interno li rendeva tali. Lo scopo di Alice Neel era di raffigurare il corpo delle donne in tutta la loro realtà. Non voleva raffigurare un corpo idealizzato e soggetto all’idea comune di come sarebbe dovuto essere. Attraverso i suoi dipinti ha così potuto mettere in mostra corpi che la società aveva da sempre nascosto e oggettivato. Si tratta di una potente presa di posizione che dà alle donne la possibilità di mostrarsi nella maniera più intima possibile, autoaffermandosi in quanto esseri umani, secondo la propria visione della femminilità.

Kitty Pearson, 1973
Kitty Pearson, 1973
Annie Sprinkle

A partire dalla metà degli anni Sessanta numerose amiche di Alice Neel rimasero incinte e l’accaduto la ispirò nella realizzazione della sua serie di dipinti nei quali raffigura, per l’appunto, le amiche incinta nude. Si tratta di una serie fondamentale nel suo percorso artistico. Questo perché, raffigurando il corpo delle donne completamente nudo durante in una fase della vita tanto affascinante, crea, come spiega la storica dell’arte Ann Temkin, “una rottura con la visione dicotomica della donna in quanto Vergine Maria o prostituta”. Alice Neel mostra al mondo il corpo delle donne durante i nove mesi di gravidanza, urlando alla società intera che il corpo delle donne è vita e che questa vita non ha motivo per nascondersi.

Pregnant Woman, 1971
Margaret Evans Pregnant, 1978

Negli ultimi anni della sua carriera, e della sua vita, Alice Neel realizza un autoritratto. Dipinge se stessa completamente nuda, seduta su una poltrona, con in mano un pennello. I capelli bianchi, i segni dell’età sul volto, simbolo di una vita vissuta, e la consapevolezza di essere completamente padrona del proprio corpo. Perché un autoritratto del proprio corpo in un’età in cui generalmente le donne sono state convinte dalla società a doversi nascondere perché ormai “appassite”, è simbolo di auto affermazione, amore e rivolta. Ed è così che voglio ricordare questa artista rivoluzionaria: nuda, vera, con il suo strumento di denuncia più forte tra le mani: un pennello.

Anna Luna Di Marzo

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