“Salerno, dà fuoco alla convivente: allontanato da casa”
“Mantova, tenta di far esplodere la casa e di investire moglie e figli: arrestato un 39enne”
“Monza, insegue fino in classe la ex fidanzata 15enne e terrorizza i suoi familiari: arrestato per stalking”
Leggo i titoli di questi articoli di giornale e mi sorprendo… “E come mai?” mi chiederete. Ecco, mi sorprendo perché leggendoli, non mi trovo più sorpresa. Quasi non sento più il gelo, il brivido, il piccolo momento di sgomento che mi prendeva fino a 5/10 anni fa. Qualche anno fa mi chiedevo terrorizzata come potesse un uomo commettere queste cose e non pentirsene. Come può programmarle, come può metterle in atto, sapendo che faranno male a una donna che avevano dichiarato di amare? Questo, di certo, NON E’ AMORE.

“Stupra e filma con il telefono la fidanzata per 7 ore, arrestato”
“Gendarme del Vaticano massacra la moglie, condannato: “Minacce di morte, calci e pugni su tutto il corpo”
“Prima l’ha violentata, poi si è fatto un selfie”. L’orrore davanti agli occhi della municipale”
QUESTO NON E’ AMORE. Continuo a ripetermelo e sento che è così, SO che è così. Ma non sono più sorpresa dai titoli di questi articoli. Perché non sono più sorpresa? Perché mi sembra quasi “normale” che queste notizie ci siano. Sono diventate parte del nostro quotidiano. Leggiamo di una ragazza violentata per strada, di una moglie aggredita dal marito in casa, di un uomo che insegue e attacca l’ex fidanzata che l’ha lasciato… E non c’è più niente che ci sorprenda. E questo mi fa arrabbiare.
Quelle sensazioni che mi prendevano con una stretta allo stomaco e un nodo alla gola, ora si sono trasformate. Forse non sarò più sorpresa, ma so di essere molto, molto più arrabbiata. E sono sicura di non essere l’unica a sentirmi così. Non posso essere l’unica arrabbiata. E la mia rabbia non è dovuta solo al fatto che troppo spesso questi atti atroci continuano ad accadere, ma si scatena nel momento in cui capisco che ormai questa è la nostra quotidianità. In pratica mi arrabbio perché nessuno si stupisce più di queste notizie, me compresa.
“La denuncia di una modella 22enne: “Costretta per mesi a drogarmi e prostituirmi dall’uomo che mi ospitava”
“Insegue la moglie dopo una lite e spara: 60enne arrestato nel Parmense”
“Tu sei solo mia”, minaccia di morte l’ex compagna e la segue ovunque: arrestato”
E’ come se avessimo reso ordinaria la violenza. E’ come se ogni testata giornalistica riscrivesse sempre la stessa notizia e per noi fosse normale. La crudeltà e le sue rappresentazioni hanno invaso la nostra vita, rendendo quasi naturali gli omicidi, le persecuzioni e il dolore. Ci siamo desensibilizzati e il dolore degli altri resta di altri, quando invece dovrebbe farci riflettere e pensare che potevamo esserci noi al posto di quelle persone. Io ho solo 30 anni e mi già sento così.
Smettiamola di rendere ordinario ciò che non lo è. Difendiamoci dall’indifferenza e rendiamo noi stessi più sensibili e aperti alle storie altrui. Certo, questo ci farà male all’inizio. Ma è solo sentendo davvero il dolore degli altri che possiamo aprirci alla possibilità di agire e aiutare le persone, le DONNE, vittime di tutte queste atrocità.
Ed è solo in questo modo che quegli articoli che noi leggiamo, potranno cambiare e diventare notizie come queste:
“Violenza sulle donne, a Milano il progetto Mobile angel: uno smartwatch collegato ai carabinieri per chiedere aiuto in caso di aggressione”
“Dalla violenza psicologica a quella sessuale, 272 donne aiutate dal Centro antiviolenza di Parma”
“Salvata dallo stupro da un eroe sconosciuto: “Mi ha detto, ‘stai tranquilla è tutto finito’. Non l’ho più visto. Vorrei ringraziarlo“.
Ieri, 25 novembre, era la Giornata Mondiale Contro la Violenza sulle Donne. Facciamo in modo che ogni giorno dell’anno sia questa giornata. Siate aperti, siate sensibili… SIATE UMANI.