Cerca
Close this search box.

La magia della sorellanza: un ode alle donne della mia vita 

Illustrazione dell’artista Giulia Rosa

L’articolo di oggi è dedicato all’amicizia. E non vorrei parlare di un’amicizia qualunque, ma di quella tra ragazze. Ho sempre pensato di essere (stata) fortunata nelle amicizie che ho avuto il privilegio di stringere lungo la mia strada e lo penso tutt’ora. Sento di doverne parlare per dare una forma a questa mia gratitudine e perché so che sono in molte a concordare con me sul fatto che, spesso, l’amicizia tra donne raggiunge livelli di profondità e comprensione che raramente si riescono a trovare in altri tipi di rapporti.

La maniera in cui io e le mie amiche ci siamo l’una per l’altra è a dir poco magica. I livelli di intensità che riusciamo a raggiungere nei nostri discorsi mi stupiscono ogni volta. Credo dipenda anche molto dal fatto che, essendo donne, molto spesso abbiamo vissuto esperienze simili sulla nostra pelle. É per questo che spesso i nostri racconti ci risuonano.

A questo proposito, qualche tempo fa ho visto un video di un’attivista femminista americana di nome Liz Plank che parlava di questi concetti. Nello specifico diceva: “Talvolta ho pensato che le mie amicizie con donne fossero così ricche e profonde e intime che rendono il fatto di stare in relazione con gli uomini molto più difficile. Lo standard che le donne hanno posto nella mia vita, il modo in cui mi celebrano, il modo in cui mi considerano… è difficile trovare un uomo che possa arrivare a tutto ciò”.

La maniera in cui queste parole mi hanno toccata è davvero indescrivibile. Confrontandomi con altre ragazze, ho capito che non ero la sola a trovarvi una risonanza. Mi succede, delle volte, parlando con amiche o con alcune donne della mia vita, di venire trasportata in un altro universo dove esistiamo solo noi e dove tutto il resto non ha importanza. Questi sono i livelli di vicinanza che raggiungiamo l’una con l’altra.

Ci tengo a specificare che non parlo semplicemente di amicizie di lunga data, ma anche di legami nati più di recente. Quest’anno mi sono resa conto ancora di più che le relazioni di amicizia tra donne possono raggiungere livelli altissimi di cura, indipendentemente dal tempo in cui ci si è conosciute. Ho capito, inoltre, vivendo a contatto con persone di altre nazionalità ed età e con storie di vita completamente diverse dalla mia, che il supporto che le donne si regalano trascende il tempo e lo spazio, che è infinito e senza limiti. Forse starò romanticizzando il tutto – mi è stato detto più volte che romanticizzo troppo la vita – e sono ben consapevole del fatto che spesso esistano tensioni e cose non dette nelle amicizie. La mia esperienza, tuttavia, è principalmente positiva e per questo voglio celebrarla e parlarne, invitando anche voi a fare lo stesso. 

In realtà, potrei estendere questo discorso al legame che ho con molte delle donne nella mia vita, non solo con persone che considero amiche in senso stretto. Sorelle, colleghe, persone della mia famiglia. Ognuna di loro mi arricchisce e mi sostiene in un modo che considero speciale e unico, facendomi sentire apprezzata e meritevole di amore, affetto e attenzioni. Se conosco il mio valore e ho – tra alti e bassi – una buona autostima, è principalmente grazie a ciò che altre donne hanno detto di me, senza ombra di dubbio.

Lo standard che queste donne hanno posto nella mia vita, così come sostiene Plank, è talmente alto che è raro trovarlo altrove. Ma attenzione, io non ho intenzione di abbassarlo, questo standard. So di per certo – dal momento che ho sentito storie e perché l’ho vissuto in prima persona – che può essere raggiunto anche stando in relazione con uomini. Forse è più raro, ma assolutamente possibile. Per questo ringrazio le donne che mi circondano e che fanno parte della mia vita. Per avermi fatto capire quanto valgo. Per avermi aiutata ancora di più a credere in me stessa, nelle mie capacità, nella mia gentilezza, nella mia bellezza in senso ampio. 

So che cito spesso la poetessa Rupi Kaur quando scrivo, ma ancora una volta non posso farne a meno. Dice le cose così come vorrei dirle io, con una delicatezza di cui mai sarò capace, molto probabilmente:

i can live without romantic love but i can’t survive without

the women i call friends

they know exactly what i need

before i even know i need it

the way we hold space

for each other is just different

– rupi kaur

L’ho già detto, ma lo ripeto. Sono estremamente grata per le donne che ho il privilegio di chiamare amiche. Più in generale, per le donne che ogni giorno mi sono accanto. Ormai ho perso il conto delle volte con cui ho riso e pianto fino a notte fonda con persone che reputo mie amiche. Le considero davvero una parte fondamentale della mia vita. Senza di loro non sarei quella che sono, perché mi rendono una persona migliore.

Sapere che loro esistono nello stesso momento in cui esisto io mi dona un sollievo che non riesco a spiegare. Ciò mi dà la sensazione che non sarò mai sola al mondo finché ci saranno anche loro. Spero di dare loro almeno un briciolo della felicità che donano a me, “semplicemente” standomi accanto – cosa che in realtà non ha nulla di semplice e di scontato. Ringrazio ognuna di loro per essere così com’è. Ringrazio ognuna di loro per il modo in cui mi ascolta e in cui mi accoglie ogni volta che ne ho bisogno.

Dico grazie a quelle amiche che ero destinata a conoscere ancora prima di nascere. Dico grazie a quelle amiche che ogni giorno mi fanno vedere il mondo sotto una luce diversa. Dico grazie a quelle amiche che ogni giorno mi ispirano, con i loro gesti e con le loro parole.

Ringrazio quelle amiche con cui ho pianto e quelle con cui ho riso – consapevole del fatto che spesso le due cose vanno di pari passo. Ringrazio quelle amiche che sono certa faranno parte della mia vita per sempre, ma anche quelle che forse ne faranno parte solo per una fase. Ringrazio quelle amiche che non hanno mai smesso di credere in me, nemmeno quando ero un disastro e nemmeno quando non mi facevo sentire per giorni o settimane. Ringrazio quelle amiche che hanno sempre una parola gentile per me, ma anche quelle che sanno dirmi ciò che non vorrei sentirmi dire e che lo fanno per il mio bene.

A te, che sei mia amica, dico grazie. A te, donna, dico grazie.

Picture of Elisa Manfrin

Elisa Manfrin

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ultimi Post

Nuovomondo

Racconti, Rubriche

Ancora sullo schwa

Attualità, Letteratura

Il diritto di essere brutte

Attualità, Bellezza, Femminismo

PrEP contro HIV: fa per te?

Salute, Sessualità

Cookie & Privacy

Noi e terze parti selezionate utilizziamo cookie o tecnologie simili per finalità tecniche e, con il tuo consenso, anche per altre finalità come specificato nella Privacy Policy
Puoi acconsentire all’utilizzo di tali tecnologie utilizzando il pulsante “Accetta”. Chiudendo questa informativa, continui senza accettare.

Alle origini della violenza: lo stupro nei miti dell’antichità classica

Dal bookclub Storie di corpi – Melissa Broder “Affamata”