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BREVEMENTE RISPLENDIAMO SULLA TERRA – UNA STORIA DI SEPARAZIONE E CONSAPEVOLEZZA

Le storie sono parole sbiadite che fanno capolino tra i ricordi e ciascuna prende una direzione diversa dall’altra. Colorano la scena che possiamo chiamare “Storia della Memoria”. Si muovono formando una spirale dentro cui viaggiamo e noi abbiamo la possibilità di scegliere se ripercorrerla al contrario, oppure andare avanti.

«Ogni storia ha più di una diramazione, ogni diramazione è la storia di una divisione. […] Ogni partenza, dunque, è definitiva. Solo i figli tornano, solo il futuro ritorna al passato».

Brevemente risplendiamo sulla terra, Ocean Vuong.

LA STORIA

In primo luogo, una delle storie attorno a cui si sviluppa Brevemente risplendiamo sulla terra, romanzo del 2020 scritto da Ocean Vuong, è quella di una divisione.
La separazione dalla terra natale devastata dalla guerra del Vietnam, la storia di una famiglia e di Little Dog, il giovane protagonista del romanzo.
Divisione e migrazione si fondono attraverso la metafora delle farfalle monarca che dà il via al romanzo, imprimendolo fin dalle prime pagine di una forte carica evocativa.
Lo scrittore sceglie una narrazione epistolare attraverso cui crea una corrispondenza con la madre, con lo scopo di ricostruirne il legame, capire se stesso e andare avanti. In effetti, come sottolinea lo scrittore, c’è una forte connessione tra ricordo e mancanza: in vietnamita si usa la stessa parola per entrambi i concetti.
È la storia di una madre fuggita dalla guerra, che porta dietro di sé la ferita del disturbo post traumatico che la distruzione le ha lasciato e che diventa preda di scatti di rabbia e violenza nei confronti del figlio. Little Dog cerca di scavare sotto queste cicatrici, per conoscere la madre, perdonarla e raccontarsi.

«Ti scrivo per avvicinarmi a te, anche se ogni parola che butto giù è una parola in più che ci allontana».

LACERAZIONE

Quella che Little Dog racconta è una storia di sofferenza, di crepe e di lacerazione.
La lacerazione che la guerra in Vietnam ha causato e quella che si diffonde fin dentro il territorio degli Stati Uniti. Le crepe di un’identità frammentata e dilaniata dalla guerra, colmate dall’integrazione americana. La fatica di conservare un’identità e quello di costruirne una nuova.
Ocean Vuong dà voce allo sforzo di ricucire gli squarci attraverso una prosa che si disgrega, poi si fa compatta, si frammenta, fino a diventare una sfilza di brevi versi. Un flusso di pensieri e immagini che rimandano a paesaggi brutali alternati a suggestioni poetiche e con un’impronta lirica.
La descrizione del precipizio, l’immagine di una caduta farraginosa e del ponte luminoso, oppure la metafora della mandria di bufali che corrono e, insieme, si lanciano del vuoto. In particolare, quest’ultima suggestione rimanda al concetto di famiglia e di condizionamento, un rapporto simbiotico e assoluto che porta, alla fine, ad affogare insieme.

LE DONNE

Le figure familiari che vengono descritte sono due: la madre e Lan, la nonna.
Donne con un passato triste, con i loro fantasmi e con le loro ferite e attorno a cui si sviluppa in silenzio l’identità di Ocean. Donne che si scontrano con la difficoltà di farsi capire in una lingua non loro, una lingua che «non è simbolo del vuoto ma è essa stessa il vuoto».
Ocean prova a riempire questa mancanza con la conoscenza della lingua americana, per rendersi visibile e integrato.

FORMAZIONE

Brevemente risplendiamo sulla terra è un romanzo di formazione doloroso, in cui lo scrittore fa riaffiorare le memorie da un passato annebbiato, ripercorre le tappe della propria infanzia, descrive gli affetti, il dramma della diversità, le relazioni costruite e le perdite.
È una riflessione sulla bellezza e sulla sua responsabilità. Sulla fragilità della vita e sulla sottile linea di demarcazione fra nascita e declino, tramonto e alba, fioritura e consumazione, preda e cacciatore.

«Per essere bellissimi e risplendere su questa terra, prima qualcuno deve vederci, ma essere visti significa essere prede».

Sara Noto Millefiori

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