Cerca
Close this search box.

L.S. Leonard. Guarire il femminile culturale

La donna acquista sempre maggiori porzioni di libertà in sfere d’ azione che prima le erano precluse. Ma come avviene tutto questo nei rapporti psicologici e spiriturali tra uomini e donne? Questa è la domanda a cui cerca di rispondere Linda Schierse Leonard, analista jungiana e membro fondatore dell’Inter-Regional Society for Jungian Analysts, nel suo libro La donna ferita.

Edito da Casa Editrice Astrolabio, e Swallow Press, La donna ferita è un vero e proprio strale su una delle più profonde cicatrici culturali della civiltà (soprattutto) occidentale. Con il suo saggio, l’ autrice mostra il ciclo di violenza intergenerazionale che ha inesorabilmente lasciato il suo marchio nella storia dell’ umanità. Leonard esplora questo mondo a partire dalla relazione padre-figlia, nella sua dimensione culturale, patriarcale e individuale

“La ferita del padre e della figlia è una condizione della nostra cultura e di conseguenza la piaga di tutti gli uomini e le donne contemporanei. Sia l’ uomo che la donna ne soffrono ed entrambi sono confusi sulla propria identità e sul proprio ruolo di fronte all’ altro. Anche nel modo in cui uomini non sono considerati veri uomini se presentano caratteristiche considerate “femminili” e viceversa.”

Il padre personale o il padre culturale è l’ immagine che modella e delinea i contorni di una porzione significativa della vita emotiva della donna. Forgiatore delle esperienze che questa sarà destinata a dar adito nella sua vita.

Il rapporto tra padre e figlia è decisivo su determinati aspetti della vita della donna, e del suo modo di porsi in società. Se tale relazione è menomata e turbata, ne conseguirà anche un turbamento su quelle aree importanti della vita della figlia, cui il rapporto con il padre ne è il riflesso. Queste aree sono il suo modo fiducioso di stare al mondo, la sua creatività, il suo rapporto con gli altri uomini, la sua femminilità e sessualità.

Il Cristallo del Sè

Girare il cristallo del Sè è la parola d’ ordine di questo percorso. Scoprirsi con cura e attenzione in ognuno dei propri aspetti per permettere ai vari volti di brillare per la loro forza, anzichè per la loro debolezza: in questo risiede il segreto del diventare una donna, in tutta la sua forza e in tutta la sua sensibilità.

Diversi sono gli archetipi attraverso cui Linda Schierse Leonard descrive il modo in cui la ferita personale e culturale può manifestarsi. Tuttavia, aldilà della loro natura, ognuno di essi può risplendere ed essere volàno di una nuova crescita interiore, verso l’ autonomia e la realizzazione della donna nella sua individualità.

Così il rapporto emotivo che la Ragazza di Vetro ha con il mondo interiore può affrontare la sua paura del mondo esteriore con la disciplina della Diva, che le garantiscono successo materiale.
Così La Figlia Obbediente può impedire che il suo senso del dovere possa estraniarla dal suo centro dell’ Io, con l’ aiuto della spontaneità dell’ Avventuriera, e quest’ ultima essere disciplinata dalla prima. E l’ Emarginata può cambiare la società in cui vive, utilizzando la sua capacità di mettere in discussione valori collettivi stabiliti, con l’ aiuto della serietà della Regina Guerriera, liberandosi dalla tendenza a essere vittima.

A faccia a faccia con il mondo dell’ irrazionalità

Linda Schierse Leonard toglie il velo che copre il volto di una bambina immolata sposa, le dà respiro per crescere, affermare e ricercare la propria individualità, le dà il coraggio di affrontare un’ oppressione che non ha più motivo di esistere. La ferita della civiltà è trauma individuale e culturale, perchè foriero di un attrito tra quella che è l’ identità che le è stata creata, come un’ armatura fuori misura, e quelle che sono le sue genuine possibilità; perchè la sua personalità così come si manifesta, in conseguenza a tutte le ferite, non riesce a trovare riscontro nel compimento di un rapporto sano e complice con la controparte maschile. 

Stili di vita, tradizioni e mitologie sono talvolta ignari epigoni di una tradizione millenaria. Custodiscono racconti di come ideali e concezioni della realtà si sono sedimentati nelle coscienze collettive fino a plasmare le collettività stesse.

L’ autrice è riuscita ad indagare nel profondo delle coscienze mitologiche, religiose e folcloristiche delle culture ancora sotto il predicato della discriminazione di genere. È riuscita a reinterrogare classici del passato, ponendo loro domande sovversive. Dimostrandoci che costruire un futuro, talvolta, significa anche stipulare nuovi patti con il passato.

Ifigenìa ed Elena

Linda Schierse Leonard recupera questa piaga dalle radici affondate nella culla della civiltà occidentale. In particolare, dai personaggi mitologici di Ifigenìa ed Elena. Attorno a queste de figure femminili si è polarizzato l’ immaginario dell’ ideale femminile.

Ifigenìa è la vittima innocente della storia. La tradizione secondo cui Agamennone avrebbe deciso il sacrificio della figlia Ifigenia perché la spedizione dei Greci, trattenuta da venti contrari, potesse salpare, si trova per la prima volta nel poema ciclico Le Ciprie. Agamennone si sente forzato a uccidere sua figlia Ifigenia. Sacrificio, questo, che su un piano allegorico comprende in sè lo scopo prevalente del maschile indirizzato al potere, qualsiasi costo esso richieda. Come può un padre sacrificare la figlia?

Il sacrificio di Ifigenia di Francesco De Mura

Agamennone è spinto dall’ obbedienza al potere. La gloria della Grecia, verso cui gli sforzi del capo degli Achei sono diretti, è anch’ essa simbolicamente incarnata da una donna: Elena. Promessa a Paride da Afrodite come la più bella delle donne, rapita dal principe troiano, rivendicata da Menelao ed Agamennone, Elena è assurta, nell’immaginario europeo, a icona dell’eterno femminino.

Proprio per la sua bellezza, nascono contese tra popoli che vogliono appropiarsene, ma a pagarne le conseguenze sono altre donne.

Elena di Troia, nella declinazione pre-raffaelita di Dante Gabriel Rossetti

Il modo di vedere il femminile implica inevitabilmente, in questo dramma, che le donne siano proprietà dell’ uomo, sia che siano figure femminili sacrificabili e quindi funzionali al raggiungimento del loro prestigio, sia che siano premi di guerra.

Il maschile diviso in due opposti a sua volta riduce l’ ideale femminile alla maestosità, posta su un piedistallo, o alla succube obbedienza. E questo è ancora del tutto vero se si considera che molte donne si trovano ancora a vivere per gli uomini invece che per loro stesse.

Linda Schierse Leonard

Linda Schierse Leonard è una filosofa che si è formata come analista junghiana presso l’Istituto C. G. Jung di Zurigo. È autrice di numerosi bestseller, tra cui La donna ferita, Sulla via del matrimonio e Testimone del fuoco, tradotti in 12 lingue. Leonard tiene conferenze a livello internazionale e ha ricoperto incarichi di insegnamento presso le Università statali della California e l’Università del Colorado a Denver. Ha esercitato la professione privata per 30 anni e attualmente la pratica ad Aspen, in Colorado

Uscito nel 1982, Linda Schierse Leonard parla a una società in cui l’ embrione dell’ emancipazione femminile aveva appena cominciato a schiudersi verso sfere sempre più ampie della cultura. L’ auspicio nostro è che questa voce non rimanga sepolta nell’ oblio, come quella di tante altre donne ricercatrici e che possa accompagnare la cultura, oltre che gli uomini e le donne singolarmente, verso quella libertà dei generi tanto bramata.

di: Benedetta Breggion

Picture of Benedetta Breggion

Benedetta Breggion

Una risposta

  1. Thanks on your marvelous posting! I genuinely enjoyed reading it,
    you are a great author. I will make certain to bookmark your blog and will eventually come back from
    now on. I want to encourage you to continue your great writing, have a nice holiday weekend!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ultimi Post

PrEP contro HIV: fa per te?

Salute, Sessualità

Quando l’arte diventa consapevolezza: Francesca Menghini, Unbounded

Arte

Donna, demone, civetta, vampiro: chiamatemi Lilith.

Femminismo, Letteratura, Sessualità

L’hai mai visto bene un porno?

Sessualità

Cookie & Privacy

Noi e terze parti selezionate utilizziamo cookie o tecnologie simili per finalità tecniche e, con il tuo consenso, anche per altre finalità come specificato nella Privacy Policy
Puoi acconsentire all’utilizzo di tali tecnologie utilizzando il pulsante “Accetta”. Chiudendo questa informativa, continui senza accettare.

Dal bookclub Storie di corpi – Melissa Broder “Affamata”