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Il tabù della masturbazione femminile:  ANCHE LE DONNE SI TOCCANO!

Avete mai provato a pronunciare la parola “masturbazione” in pubblico? O in mezzo agli amici? E di fronte alla vostra famiglia? E quant* tra loro reagiscono storcendo il naso, abbassando gli occhi o mettendosi le mani tra i capelli, chiedendoti di abbassare la voce? La risposta corretta è: QUASI TUTTI.  Non ero sicura di voler trattare questo tema così scottante in questo articolo, soprattutto per il fatto che non sono una dottoressa o una sessuologa. Non posseggo una specializzazione per trattare questo argomento dal lato “scientifico” diciamo… E infatti non lo farò. Ciò nonostante, ho intenzione di studiarne il lato sociale, il lato umano… il lato femminile. 

E’ davvero tanto difficile riuscire a intavolare una conversazione su un argomento così a lungo contrastato della società. Infatti a ognuno di noi è sempre stato fatto credere che certe cose si possono fare, ma è bene non parlarne. Eppure non ci sarebbe nulla di male in un dialogo o dibattito costruttivo sull’argomento. Tuttavia, quando si pronuncia il termine masturbazione, i visi arrossiscono e la gente non riesce più a guardarsi negli occhi. Prende il sopravvento un certo pudore, alimentato da una società che da una vita combatte contro la libertà di esprimersi su temi come la sessualità e l’autoerotismo. 

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Se poi dalla masturbazione passiamo alla masturbazione femminile, l’argomento diventa ancora più spinoso. Questo tabù deriva da secoli di dominio maschile e dall’affermazione di credenze religiose legate al Cristianesimo. Queste credenze sono diventate quasi linee guida su ciò che si può e non si può fare. Perciò, mentre per gli uomini l’autoerotismo è visto come un rito di passaggio all’età adulta, come una cosa fisiologica e più che legittima, per la donna è vista spesso e volentieri come una cosa non necessaria e decisamente superflua. Questo è dovuto al fatto che da sempre, l’atto sessuale in relazione alla donna è strettamente connesso alla procreazione o alla convinzione che il piacere le può essere fornito solo grazie alla presenza di un uomo. Infatti, in una società prevalentemente etero, è scontato che una donna sia eterosessuale, cisgender e che abbia sempre bisogno di un uomo per poter raggiungere l’orgasmo. 

E le donne? Loro ne parlano almeno tra loro? Da ragazza 30enne ammetto di non aver mai sbandierato in giro, neanche con le amiche, la mia personale esperienza auto erotica. E’ difficile sentirsi libera di parlare delle tue abitudini ed esigenze se temi che tutti intorno a te inizino a giudicarti. E’ l’eterna divisione: sei una santa o una poco di buono? Perché se ne parli senza problemi, sai cosa ti piace e lo fai capire, allora sei una facile; se invece preferisci non praticare alcun autoerotismo, allora sei una suora. 

Fortunatamente negli ultimi anni, soprattutto grazie ai mezzi di comunicazione più innovativi, ai social media e ad una certa libertà di scelta (almeno su carta) di come vivere la propria sessualità, questi tabù e vecchi stigmi si stanno lentamente disgregando. I giovani della Gen-Z o comunque delle ultime generazioni, si rivelano essere i più progressisti, i più aperti e disponibili al dialogo anche su questi argomenti e le ragazze comprano preservativi e sex toys, dimostrando di non doversene vergognare.

Credo sia arrivato il momento per tutt* di fare un salto in avanti e cercare di combattere idee ormai obsolete e imposizioni sulla sessualità: la masturbazione è intima, è un atto d’amore verso sé stessi e non fa male a nessuno. Il piacere è un diritto e non va giustificato.

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Selenia Romani

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