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Adolescenza: tra aggressività e cambiamento

“ Noi adulti vorremo controllare l’adolescenza, credendo sia una scorciatoia per educare, ma questa fase della vita, con la sua sete di libertà, non vuole controllo, bensì apertura, accettazione, affermazione, destinazione, obiettivi che fanno da limite naturale all’eccesso in modo che possa trovare i confini entro cui definirsi e, soprattutto, la sua forma più vera”.
Questa frase è tratta dal libro “ L’arte di essere fragili. Come Leopardi mi ha cambiato la vita” di Alessandro D’ Avenia.
L’adolescenza, in effetti, è proprio questo. D’ Avenia l’ha descritta perfettamente in queste poche righe.

Il termine adolescenza, deriva dal latino ‘adolescentia’, che a sua volta deriva dal verbo latino’ adolescere’, che significa crescere, nutrire. L’adolescenza è infatti quella fase di passaggio dall’infanzia all’età adulta.

Si parla di crescere e, in effetti, per raggiungere la fase successiva, quella adulta, si fa proprio questo: si cresce. Si cresce attraverso una modifica del proprio corpo, si cresce sviluppando nuove funzioni cognitive (che termineranno alla sua fine), e si cresce modificando, sperimentando vari modi di fare .
Questa fase è una fase, proprio perché di crescita e cambiamenti, complicata; si inizia a fare conto con le proprie emozioni, a riconoscerle (ascoltando il proprio corpo), a dare loro il giusto nome e a verbalizzarle .

L’adolescenza è la fase della trasgressione, della ricerca dell’autonomia, del cercare il proprio posto nel mondo; per questo l’emozione da associare a questa è quella della rabbia e, quindi, più specificatamente, all’aggressività.
Aggressività che vuol dire “andare verso”: andare verso il mondo esterno, verso gli altri ( i pari) e andare verso se stesso. E la presenza della rabbia, quindi, è normale (anche perché rientra nel grande cerchio delle emozioni primarie che tutti noi esseri umani proviamo fin dalla nascita).

L’adolescenza viaggia, se vogliamo citare dei termini filosofici, tra L’ apollineo ed il dionisiaco (Nietzsche). Dove da una parte c’è distruzione, turbamento e cambiamento ( il dionisiaco), dall’altra c’è la bellezza data dalla formazione di sé e dal voler mostrarsi belli e perfetti (l’apollineo).
Ecco perché è importante, si, accogliere l’aggressività del periodo, ma allo stesso tempo importante è non sottovalutarla.
Accogliere le emozioni, ascoltarle, dare l’opportunità di raccontare e raccontarsi è di fondamentale importanza.

Dobbiamo imparare a pensarci e questo è possibile solo se ci relazioniamo con qualcuno che è in grado di pensarci.

Alessandra Quarto

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